TEMO I GRECI ANCHE QUANDO PORTANO DONI
(FIGURIAMOCI QUANDO PORTANO SOLO CHIACCHIERE)
Laocoonte pronunciò queste parole per convincere i troiani a non far entrare il famoso cavallo di Troia dentro le mura della città. Il cavallo alla fine entrò e Troia fu rasa al suolo.
Ed eccolo qui ora il loro cavallo di Troia : “l’accordo truffa”
Un pericoloso cavallo che si insinua nel lavoro pubblico, certifica l’idea del lavoratore pubblico “fannullone” e non meritevole di risposte serie, rende ancora più pericoloso il tentativo di questo Governo di smantellare la pubblica amministrazione a favore di interessi di parte.
Ricordate il “patto per l’Italia”?
Bene provate a leggere il “libro verde” di Sacconi.. la storia si ripete e i protagonisti sono sempre gli stessi.
All’INPS in questi giorni c’è da parte di alcuni l’affannosa corsa a sputare fuori cifre e prospetti al fine di giustificare la sottoscrizione dell’accordo e dimostrarne la bontà.
Peccato che queste cifre non corrispondono alla realtà dei fatti e sono solo proiezioni, di non sappiamo quanto ingenue speranze, rispetto al fatto che i tagli ai Fondi previsti dalla L. 133 siano interamente recuperati.
Non è così. I soldi non ci sono. C’è solo il tentativo si qualcuno di soffocare la protesta un tentativo che assume sempre più l’immagine di un “gatto silvestro” che cerca di arrampicarsi sugli specchi.
Il protocollo dice ben altro, dice che i rinnovi contrattuali ammonteranno a 40 euro netti, nulla si dice rispetto all’infamia sulla malattia, e rispetto ai fondi integrativi solo generici impegni e il fondato rischio che le poche risorse che eventualmente si dovessero trovare non andranno a tutti ma solo a una percentuale predefinita di personale.
Basta saper leggere e dare un’occhiata al protocollo e soprattutto alla finanziaria.
Dove sono scritte le cifre? Dove sono indicati i criteri per trovare le risorse??
Noi non leggiamo nulla ed è per questo che non alziamo né ipotetiche coppe della vittoria né illudiamo i lavoratori circa quello che realmente accadrà dal prossimo anno.
Ma se per qualcuno i generici impegni sono soldi reali e tangibili allora potremmo fare altrettanto noi lavoratori:
Il prossimo anno quando dovremo pagare la rata del mutuo o della macchina o quando dovremo affrontare le spese scolastiche dei nostri figli anziché pagare proviamo a chiedere alla finanziaria di turno o alla banca se si accontenta di “un nostro impegno a trovare le risorse necessarie”…hai visto mai ci cascano!!!!
Roma, 4 novembre ’08
p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL
Oreste Ciarrocchi