07.02.2011 – Venerdì 11 febbraio p.v. alle ore 10.30, presso la Sala crisi del Centro Operativo Nazionale del Dipartimento, si terrà il prossimo incontro del Tavolo tecnico sulla riorganizzazione delle Colonne Mobili Regionali.
Nella riunione di apertura, il Dirigente Vicario per l’Emergenza ed il Soccorso Tecnico, ing. Emilio OCCHIUZZI, ha illustrato ampiamente gli aspetti organizzativi e gestionali del nuovo dispositivo in progetto, che sarà sviluppato, nel corso del triennio 2010-2012, sulla base dell’esperienza accumulata durante la recente emergenza Abruzzo e in funzione delle nuove professionalità cresciute all’interno del Corpo Nazionale.
Ulteriori informazioni fornite riguardano i cinque i campi-base che verranno completati nei primi mesi dell’anno in corso sfruttando, secondo il parere della Direzione Centrale per l’Emergenza, le attuali dotazioni delle Direzioni Regionali più complete da questo punto di vista, ovvero la Lombardia, la Toscana, l’Emilia Romagna, il Lazio e la Calabria.
Nell’immobilismo totale in cui versa codesta amministrazione, la delegazione trattante FP CGIL VVF ha apprezzato, se non altro, il tentativo di rivisitare un meccanismo datato nel tempo, supportato da una minima copertura finanziaria, per far fronte alle esigenze del nostro Paese abbandonato dal punto di vista della tutela ambientale e colpito sempre più frequentemente da devastanti eventi calamitosi.
Tuttavia, prima di entrare nello specifico dell’articolato, abbiamo innanzitutto ritenuto necessario evidenziare che il testo fornito risulta, a nostro modo di vedere, una bozza insufficiente ed incompleta, in quanto si riferisce unicamente all’attività operativa svolta nelle zone colpite dalla calamità e non considera, né il quadro complessivo del servizio operativo ordinario che deve essere comunque garantito durante l’emergenza, né l’attività coordinata con le altre componenti della protezione civile, sviluppata negli ultimi anni e tesa a sperimentare la capacità di risposta del sistema ad eventuali situazioni di grave crisi.
Abbiamo chiesto, dunque, di inserire nel dispositivo il collaudato schema operativo, relativo alla fase iniziale dell’emergenza, che riguarda sia l’invio in missione delle sezioni operative, sia l’esigenza di assicurare il soccorso tecnico urgente reso quotidianamente alla popolazione, sia il nuovo regime di turnazione funzionale all’eccezionalità della situazione, già regolato da norme contrattuali e specifica circolare.
Al riguardo l’amministrazione si è resa disponibile alla rivisitazione complessiva della gestione del soccorso durante le fasi emergenziali, a partire dalla circolare 28 del 1991.
Per quanto concerne le altre criticità da noi rilevate, non possiamo attualmente immaginare che, un organizzazione votata alla gestione dell’emergenza, quale il CNVVF, possa essere chiusa verso l’esterno non integrando i propri modelli di intervento con quelli delle altre strutture operative appartenenti al servizio nazionale di protezione civile.
Sarebbe opportuno valorizzare, infatti, tutto il lavoro svolto durante le esercitazioni effettuate sul territorio che permettono, innanzitutto, di mantenere aggiornati i piani operativi e di testare, ad esempio, l’efficienza della catena di soccorso ed assistenza sanitaria, grazie alle modalità di erogazione dei servizi essenziali resi in convenzione dalle aziende locali.
Infine, non condividendo l’ipotesi di limitare la dotazione nazionale dei campi-base esclusivamente a 10 Regioni, sin dal prossimo incontro, ribadiremo la necessità di una copertura integrale del territorio nazionale, dalle zone più difficilmente raggiungibili, alle aree che vivono situazioni particolari come la Sardegna e la Campania.
Di seguito, in allegato, pubblichiamo il testo iniziale del dispositivo in parola e vi terremo informati sulle modifiche che verranno apportate a seguito delle osservazioni sollevate dal tavolo di discussione.
Per la delegazione FP CGIL VVF
Mario Mozzetta