Lavoratori, Lavoratrici, Compagni e Compagne
è ormai convinzione di tutti che l’Italia attraversa uno dei periodi più bui dal dopoguerra. E’ altrettanto opinione generale che la classe politica attuale non sostiene più i ceti più deboli ma legifera e tutela il capitalismo e gli imprenditori collusi.
Che cosa ha permesso tutto questo? Chi ha partecipato affinché ad esempio la cassa integrazione e la mobilità lunga (licenziamento!) diventassero strumento di rilancio per le industrie e le multinazionali?
Evidentemente una classe imprenditoriale spalleggiata da soggetti politici senza scrupoli che crede di poter fronteggiare una crisi economica così devastante e complessa, solo e unicamente attraverso operazioni di tagli sulla manodopera mettendo così a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro.
Tale condizione ha creato un “conflitto” ormai aperto tra le parti; complice una scellerata e deleteria politica economica (forse sarebbe meglio dire una politica economica assente!) perpetrata da questa compagine governativa con l’avvallo di alcune OO.SS. – vedi l’accordo separato o il Patto per l’Italia – dove, i primi risultati sono stati per l’appunto l’aggravarsi della crisi occupazionale e di conseguenza l’aumento dei disoccupati – specialmente tra i giovani e le donne – associata ad una demolizione sistematica dei diritti e delle tutele dei lavoratori di questo Paese, generando una forte compressione dello stato sociale con il ritardo o in alcuni casi del congelamento dei CCNL.
Emblematica è stata la presa di posizione della a FIOM CGIL che da mesi si sta contrapponendo a questa deriva, partendo dalla non sottoscrizione dell’accordo di Pomigliano tra FIAT e OO.SS., dove il ricatto non solo morale ma anche sostanziale diventa l’unico strumento di confronto tra le parti sociali.
Da questo rilanciare l’idea che : “La dignità dei lavoratori non si quota in borsa”.
L’assenza di una vera politica di opposizione a questo governo, che difende realmente le classi sociali più deboli a partire dai pensionati, ai giovani ai lavoratori dipendenti, ecc., espone le stesse da attacchi di depauperamento dello stato sociale già oggi in serio pericolo di dissolvimento.
Ma oggi come ieri, la CGIL si sta dimostrando essere l’unico soggetto in questo Paese che coinvolge ed unisce tutti coloro che vogliono contrastare un potere politico che vuole cancellare e demolire ulteriormente tutte una serie di diritti e tutele ad iniziare da quella di DISSENTIRE!
In questo scenario non è esclusa la nostra categoria, anzi se ci soffermiamo ed analizziamo solo un attimo quanto avvenuto dal 2001 ad oggi, ci si può rendere conto che così non sarà. Infatti, anche per i Vigili del Fuoco, le tutele e i diritti sono stati messi in discussione, a partire dalla L. 252/04 (Delega al Governo per la disciplina in materia di rapporto di impiego del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco), dal D.lgs 217/05 e le successive modifiche, dal regolamento di servizio, dal rinnovo triennale dei contratti che hanno di fatto cambiato le regole del passato. Meno diritti, più restrizioni. Così come è stato per i lavoratori della FIAT anche quelli dei Vigili del Fuoco stanno vivendo una forte compressione dei diritti causata dai governi succedutisi e avallata purtroppo da una O.S connivente.
La FP CGIL VVF lo aveva denunciato e, con altre OO.SS. (più del 50% della categoria) ha cercato di contrastare la Pubblicizzazione del Rapporto di Lavoro ma le logiche di potere nonché economiche hanno avuto la meglio sui diritti e sulle tutele sindacali e personali. Le regole impartite, lo affermavamo allora lo ribadiamo oggi, divoreranno in un sol colpo tutto quello che di buono i nostri predecessori avevano ottenuto anche con le lotte sindacali.
Un vero arretramento generale.
Non è difficile allora immaginare un’Amministrazione capace di disporre ed impartire nuove regole o circolari senza aver ascoltato le OO.SS. con l’arroganza di riorganizzare il lavoro spostando e gestendo il personale come meglio preferisce. Tutto questo prima non era possibile. I diritti dei lavoratori vengono calpestati già dallo schema di Decreto del Presidente della Repubblica recante il “Regolamento di servizio del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”. Durante la lunga fase di discussione tra Amministrazione e OO.SS, la FP CGIL VVF, pur fortemente contraria al D.lgs 217/05, non è stata in grado di modificare, così come avrebbe voluto questo decreto in quanto, la volontà politica nonché la disciplina di carattere pubblicistico hanno prevalso sulla democrazia.
La FP CGIL è coerente con le proprie scelte proprio a partire da ciò che stata la riorganizzazione del CNVVF attraverso i provvedimenti legislativi citati prima,dichiarando in tutte le sedi deputate la propria contrarietà rispetto senz’altro ad altre OO.SS che nei fatti hanno contribuito a creare o ad avvallare l’applicazione della L.252/04 e il D.Lgs 217/05.
Quanto avvenuto nei pompieri non è isolato, si sta verificando anche nelle fabbriche ed in ogni posto di lavoro (l’accordo di Pomigliano insegna)
Chi crea il problema non può risolverlo!
Per queste ragioni, la FP CGIL VVF, a difesa dei diritti e al rafforzamento delle tutele, aspettando lo sciopero generale, invita i lavoratori e le lavoratrici a rendersi partecipi alle attività politico sindacali così da rivendicare, se necessario, quanto di più sacro c’è:
la libertà di opinione, il diritto al lavoro ed uno stato sociale rispettoso dei cittadini più deboli
tratto dal saluto di Luciano Lama all’ XI Congresso della Cgil (1986)
“Abbiamo sempre cercato di parlare ai lavoratori come a degli uomini, di parlare al loro cervello e al loro cuore, alla loro coscienza. In questo modo il sindacato è diventato scuola di giustizia, ma anche di democrazia, di libertà, ha contribuito a elevare le virtù civili dei lavoratori e del popolo.”
il Coordinamento FP CGIL VVF
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