27.05.2008 – Come noto, le normative degli ultimi anni – a partire dalla L 246/2000 – hanno favorito l’ingresso, in pianta stabile, di molti vigili del fuoco discontinui, grazie al concorso per 173 unità del 2001
Tanti altri, grazie all’impegno profuso dalla CGIL per raggiungere questo importante risultato, potranno accedere al Corpo Nazionale attraverso la stabilizzazione ottenuta con le leggi finanziarie del 2007 e del 2008.
Per ulteriore testimonianza dell’attenzione verso questi lavoratori che sono da poco entrati, o si apprestano a farlo, riteniamo utile portare a conoscenza degli interessati alcune norme favorevoli in tema previdenziale, di riconoscimenti economici previsti dai CCNL vigenti e delle procedure da attuare, una volta preso servizio di ruolo, per ottenerne i benefici collegati.
Innanzitutto, gli ex discontinui neo-assunti devono sapere che il servizio svolto, da discontinuo, è coperto da contribuzione INPS, quindi occorre avanzare subito istanza di computo ai sensi della L 1092/73, presso i Comandi provinciali dove si presta servizio.
Sulla scorta della dichiarazione INPS dei contributi versati, l’INPDAP emetterà un decreto di computo dei servizi svolti da vigile discontinuo, valido ai fini pensionistici e lo invierà al Comando, che avrà cura di inviarlo all’ufficio pensioni della Direzione Centrale delle Risorse Finanziarie.
Ebbene, non tutti sanno che quel servizio, certificato dal suddetto decreto di computo, potrà essere utilizzato al raggiungimento dei 22 e 28 anni di servizio per ottenere l’aumento dell’indennità di rischio operativa, che al momento corrisponde, rispettivamente, a circa 40 € e 75 €.
Rimane l’impegno della FP–CGIL VVF a continuare a lottare per ottenere ulteriori diritti e tutele anche per il personale discontinuo/precario, in un quadro, ovviamente, di avanzamento complessivo dei lavoratori del Corpo.
Franco MORETTI