26.10.2009 – Il giorno 22/10/2009 c’è stata una riunione sindacale i cui punti all’ordine del giorno erano tre, due dei quali – organizzazione del soccorso ed organizzazione degli uffici – di vitale importanza nell’erogazione dell’attività.
Nel dettaglio:
1) riorganizzazione degli uffici amm.vi del Comando;
2) regolamento alloggi personale accasermato: possibilità di revisione (richiesta della CISL);
3) revisione del modello di soccorso.
1) Riorganizzazione degli uffici amm.vi del Comando.
Il Comandante aveva inviato alle OO.SS. nei giorni scorsi una sintetica proposta nella quale proponeva l’accorpamento di alcuni uffici. Per quanto ci riguarda, nel merito del primo punto abbiamo fatto presente al Dirigente che siamo rimasti sorpresi dalla volontà di voler procedere ad accorpamenti, che a nostro giudizio, non fanno nient’altro che aggravare la situazione, in un quadro già fortemente precario, rischiando di affossare uffici (personale e ragioneria) che ancora, sia pur con grandi difficoltà, erogano in maniera discreta e continua il servizio. Sarebbe bello poter fare tutto quello che l’ing. La Malfa riusciva a fare quando era Dirigente presso il Comando di Reggio Calabria, peccato che Bologna – Comando metropolitano, capoluogo di regione, sede di polo didattico nazionale, Direzione Regionale, Nucleo Elicotteri, Nucleo Sommozzatori, Aeroporto, ecc…- si trovi ad avere, in termini di risorse umane, la metà del personale SATI in servizio, con una carenza acclarata, in una nota dal Dipartimento, del 36% (forse il Comando con le maggiori carenze in Italia). Il personale SATI a Bologna, grazie ad un clima finora sempre estremamente collaborativo e focalizzato sul servizio, mettendo avanti il cuore, la passione, lo spirito, la dedizione e limitando, per senso del dovere, ogni legittima aspirazione professionale (i profili professionali li abbiamo dovuti mettere da parte per andare avanti), si è sempre comunque rimboccato le maniche (accumulando ferie ed ore di recupero) cercando di portare avanti nel migliore dei modi tutte le attività. E’ insomma una barca che ha qualche falla che rischia certamente di allargarsi, ma poichè all’orizzonte non si vede per il momento terra, forse è preferibile mantenere – in attesa (nella speranza) dell’assegnazione di altro personale – l’attuale organizzazione. Il fare, per fare, riteniamo sia nella circostanza peggiorativo. Nel caso in cui il dirigente fosse di diverso avviso ed intendesse comunque procedere, abbiamo chiesto che una volta ridefinita l’organizzazione (dotazione organica di ciascun ufficio – qualifiche, ruoli e responsabilità -), di mettere prima a bando i posti disponibili con una mobilità interna su base volontaria e comunque di definire gli eventuali criteri di mobilità obbligatoria. Sulla stessa lunghezza d’onda, sia pure con diverse sfumature, anche RBD e CISL.
2) Regolamento alloggi di servizio.
Per quanto ci riguarda, nel merito del secondo punto abbiamo rigettato, viste anche le motivazioni sicuramente trascurabili rispetto all’impianto regolamentare, ogni possibilità di modifica, attraverso un tavolo tecnico di revisione, del regolamento. Il regolamento, particolarmente sofferto in fase realizzativa, è recente e non necessita a nostro avviso di alcuna modifica. Si è inoltre rivelato un buon strumento che permette al momento di ospitare, nel rispetto dell’art. 18 del DM 296, 102 accasermati. Sulla stessa lunghezza d’onda anche RDB – subito – e CISL, dopo aver verificato che non esistevano le condizioni per un tavolo tecnico.
3) Revisione del modello di soccorso.
La discussione del terzo punto è stata rinviata al 5 novembre. In ogni caso abbiamo già verbalizzato quale sarà il ns punto fermo della discussione: nessuna alternativa ad una squadra regolarmente composta. Non intendiamo abbassare i livelli di sicurezza ma al più, visto anche l’esiguo numero di discontinui richiamabili, rivedere gli eventuali meccanismi di sospensione dell’operatività di qualche distaccamento; è preferibile prendere atto, nell’eventualità non si riesca a garantire una squadra regolare in un determinato giorno, l’impossibilità di mantenere aperto il distaccamento, che l’incolumità degli operatori. D’altra parte, per i miracoli ancora non ci siamo attrezzati e nessuno monta in servizio con l’aspettiva di diventare “l’eroe del giorno”.
In conclusione una riflessione: quasi tutti i presenti hanno mostrato un grande senso di responsabilità e voglia di continuare a dialogare con l’Amministrazione per la ricerca del miglior percorso comune. Per quanto ci riguarda siamo aperti al confronto, ma siamo e restiamo una Organizzazione Sindacale che è dalla parte del lavoro e di tutti quei lavoratori che fino ad oggi hanno permesso al Comando di Bologna di essere un punto di riferimento operativo, tecnico ed amministrativo, per tutto il CNVVF. Perciò non accetteremo più scenate e teatrini, come è purtroppo accaduto durante la riunione, fatte da chi per 10 anni è stato assente dai tavoli di discussione ed ora si riaffaccia con l’intento di smantellare tutto quanto è stato fatto fino ad oggi e gettare fango su chi – quasi tutti al Comando – in questi anni ha sempre lavorato con serietà, dignità, professionalità e lealtà istituzionale.
Per il Coordinamento Provinciale CGIL VV.F.
Antonio Panza