FP CGIL Ambiente
FPI CISL Ambiente
UIL PA Ambiente
Coordinamento precari Ambiente
L’AMBIENTE è PRECARIO
Al Ministero dell’Ambiente, 1 dipendente su 2 è precario
Il Ministero dell’Ambiente, per le sue competenze, si trova al centro di interessi e strategie sociali, economiche e finanziarie di portata nazionale ed internazionale a cui non corrisponde una idonea struttura.
Negli ultimi anni i cambiamenti climatici, l’impoverimento delle risorse, la perdita di biodiversità o il problema dei rifiuti, associati a disastri naturali sempre più frequenti e di grande portata, hanno fatto crescere nel nostro Paese, come nel resto del mondo, l’interesse e la preoccupazione per le questioni ambientali e per lo stretto rapporto di causa-effetto esistente tra opera dell’uomo e stato dell’ambiente.
In tale scenario, il Ministero dell’Ambiente è stato e resta il fanalino di coda, data la propria inadeguatezza, sia dal punto di vista strutturale, sia organizzativo, con gravi ricadute, più volte denunciate, sull’efficacia delle tutele e delle politiche ambientali e sulle condizioni del personale.
Per denunciare “l’emergenza Ministero dell’Ambiente ed una pericolosa deriva organizzativa” il Coordimento dei precari del Ministero dell’Ambiente e le Organizzazioni Sindacali CGILFP, CISLFPS e UILPA organizzano giovedì 12 luglio dalle ore 10 alle ore 13 un presidio presso la sede del Ministero di Via C. Colombo n. 44 con la forte volontà di richiamare, ancora una volta, l’Amministrazione ed il Governo ad impegni concreti nella lotta alla precarietà.
Per capire quanto il precariato del Ministero dell’Ambiente abbia una dimensione senza paragoni con quello delle altre amministrazioni, è sufficiente considerare che 1 lavoratore su 2 presso il Ministero è precario: al Ministero dell’Ambiente operano 581 lavoratori precari (su poco più di 1000 lavoratori complessivi) con contratti atipici (contratti a tempo determinato, co.co.co. o co.co.pro.), la maggior parte dei quali non sono diretti con l’Amministrazione, ma con oltre 30 tra Enti, Consorzi e Società.
Il Coordinamento dei precari del Ministero dell’Ambiente, CGIL, CISL e UIL denunciano:
* il perdurare di una condizione lavorativa inaccettabile che si ingigantisce giorno per giorno;
* il mancato rinnovo di tanti contratti precari (circa 40), cui fanno da contraltare numerose nuove assunzioni;
* l’assoluta assenza di una strategia di medio periodo finalizzata all’assorbimento progressivo del precariato.
A tal fine il Coordinamento dei precari del Ministero dell’Ambiente, CGIL, CISL e UIL chiedono la definizione di un Piano pluriennale di stabilizzazione dei lavoratori che, a partire dagli strumenti finanziari messi a disposizione dalla Legge Finanziaria 2007 (art. 1, commi 417 e ss e 519 e ss), individui le modalità e le risorse aggiuntive necessarie alla stabilizzazione del personale precario operante presso il Ministero dell’ambiente.