Vi inviamo l’accordo di stabilizzazione di circa 400 precarie del servizio educativo scolastico del comune di Napoli.
Si tratta di un accordo importante, frutto della sinergia della struttura nazionale e delle struttura Napoletana che ha consentito non solo di dare una certezza lavorativa ad un numero elevato di lavoratrici, sono quasi tutte donne, che sul territorio napoletano solo questo sarebbe sufficiente a gioire, tanto più in un contesto di crisi economica mondiale.
La soddisfazione però è anche per gli obiettivi raggiunti:
– lanciare un progetto per la città per recuperare il disagio con l’inclusione sociale;
– praticare politiche integrate di sicurezza con al centro la prevenzione, partendo dalla capacità di intercettare la dispersione scolastica;
– dimostrare che le politiche del lavoro pubblico possono essere affrontate con strategie che ne rilanciano la centralità quale volano per lo sviluppo per l’intera collettività, in alternativa a coloro i quali, invece, praticano l’insulto quotidiano del lavoro e del lavoratore pubblico;
– impedire l’esternalizzazione del servizio, il fine vero dei provvedimenti del governo sul lavoro pubblico, cioè sul modello Alitalia garantire quegli imprenditori incapaci di competere, di investire sulla qualità, coloro insomma alla ricerca del mercato protetto.
Inoltre non va sottovalutato il periodo nel quale si stipula quest’accordo, cioè mentre il governo si appresta ad emanare il decreto “ammazza – precari”; il comune si trova in una situazione economica che dire difficile è un eufemismo; mentre la politica vive una fibrillazione a seguito delle vicende di ordine giudiziario che hanno coinvolto la precedente giunta.
Insomma una condizione complicata che rendeva al limite dell’impossibile la definizione dell’accordo.
Ci sentiamo di ringraziare, per questo accordo, anche i tecnici del comune che, comprendendo la bontà della nostra proposta e l’occasione, hanno lavorato per la il raggiungimento dell’intesa.
Infine un ringraziamento per le lavoratrici che hanno sostenuto il percorso con la consapevolezza e la passione del loro lavoro, un lavoro che costruisce il futuro, un luogo centrale per far nascere e crescere la cultura della comprensione e del rispetto, in fondo nel sapere c’è sempre il seme della ribellione, ribellione intesa come cambiamento del corso delle cose.
In questo paese ne sentiamo un gran bisogno.
p. Il Comparto AA.LL.
(Ugo Gallo)
p. La Segreteria Nazionale
(Antonio Crispi)
Roma, 4 marzo 2009