Sintesi riunione Coordinamento nazionale CCIAA del 12/01/10

18 Luglio 2011

Sintesi riunione Coordinamento nazionale CCIAA del 12/01/10

Il coordinamento nazionale CCIAA si è riunito il 12 gennaio per analizzare lo schema di disegno di legge ,predisposto dal Ministro Scajola e approvato dal Consiglio dei ministri del 17 dicembre u.s., di riforma delle Camere di Commercio.
Il coordinamento ha concordato con il documento “prime osservazioni….”(allegato unitamente allo schema di disegno di legge del Ministro alla convocazione del 12 c.m.) che lo schema di disegno di legge non risolve i problemi aperti dalla legge 580/93 di riordino delle CCIAA, in particolare in merito al ruolo delle Aziende speciali e a quello delle Unioni Regionali e dell’Unione nazionale e tanto meno il problema della reale rappresentatività degli Organi camerali a partire dal Consiglio.
Le compagne ed i compagni presenti hanno sottolineato come lo Schema di disegno di legge non faccia altro che istituzionalizzare un percorso, da tempo preso dal sistema camerale e da tempo combattuto dalla CGIL, di esternalizzazione dei compiti e delle funzioni delle CCIAA attraverso le aziende speciali e le società in house. Il Coordinamento si è domandato quali saranno gli effetti di tali scelte politiche sulle lavoratrici e i lavoratori delle CCIAA, sulla qualità dei servizi erogati, e sulla utilità di alcuni cambiamenti per gli utenti , che nella fattispecie sono l’imprese e l’economia locale; il Coordinamento si è anche chiesto quanto questo schema di disegno di legge è stato partecipato tra le Associazioni datoriali sindacali e le stesse CCIAA.
Il Coordinamento su proposta della Segreteria Nazionale ha convenuto di esperire nella fase di conversione in legge tutte le possibilità di modificare il testo ,se possibile unitariamente a CISL e UIL, attraverso incontri già richiesti al Ministro, all’Unione nazionale, alla Conferenza delle regioni, alle Commissioni parlamentari, contestualmente agli incontri ritiene molto utile, anche in questo caso se possibile unitariamente, aprire un dibattito tra i lavoratori e le lavoratrici su gli effetti che l’applicazione del disegno di legge comporterebbe. Per questo ha dato mandato alla compagna Adduce della CCIAA di Matera,alla compagna Basso della CCIAA di Milano, al compagno Buffa della CCIAA di Firenze, alla compagna Frascati della CCIAA di Padova, al compagno Giombini della CCIAA di Perugia, alla compagna Panunzi della CCIAA di Roma, coadiuvati da centro nazionale, ad elaborare in tempo brevissimo una nostra proposta, che vi invieremo e potrà essere utile per le assemblee con i lavoratori e se possibile con l’utenza e sarà la base per i contenuti di una iniziativa nazionale sul futuro delle CCIAA.

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