AGENZIA DELLE ENTRATE: I PROBLEMI DEI LAVORATORI POSSONO ASPETTARE
Il 24 febbraio sarà ricordato come il martedì nero della democrazia all’interno dell’Agenzia delle Entrate
Per tale giorno era stata convocata una riunione per affrontare ed analizzare i problemi della riorganizzazione partendo dall’analisi della sperimentazione effettuata negli uffici di Bologna.
Per la CGIL FP era prioritario affrontare tutte le ricadute che tale riorganizzazione avrebbe avuto sul personale, era questa la ragione della nostra partecipazione alla trattativa: esercitare il nostro ruolo di tutela degli interessi degli iscritti/e e delle lavoratrici e dei lavoratori minacciati dall’oscurantismo culturale dell’Agenzia.
Pensavamo che la riorganizzazione degli uffici fosse, in questo momento, il problema prioritario dell’Agenzia .
Eravamo sicuri che la tutela delle professionalità acquisite dal personale fosse per tutte le OO.SS. l’argomento più urgente da affrontare.
Eravamo certi che per il Direttore Centrale del Personale, la sistemazione di 35.000 dipendenti sarebbe stato il vero problema da risolvere con urgenza.
Ci siamo sbagliati, ingenui ed utopici.
Il problema principale dell’Amministrazione ieri si è rivelato essere l’estromissione della CGIL FP dalle trattative: escludere una voce critica della presunta riorganizzazione in atto e del caos creato negli uffici finanziari di Bologna.
Nel suo brevissimo intervento il Direttore Pastorello ha affermato che la presenza della CGIL FP, RdB e FLP non consentiva l’apertura della riunione, e che presenterà una denuncia nei confronti della CGIL per aver violato le norme di accesso essendo i propri rappresentanti entrati senza autorizzazione. Infatti, si era impedito alla CGIL FP di accedere ad un’ ufficio pubblico pur essendo un’ organizzazione maggiormente rappresentativa.
La riunione è stata rinviata, lasciando i lavoratori nella più totale incertezza rispetto al proprio futuro professionale.
Il tutto nell’assordante silenzio di FPS CISL e UIL PA.
Coord.Nazionale Agenzia delle Entrate
Luciano Boldorini
Roma , 25 febbraio 2009