Rifiuti: un errore la proroga del commissariamento della Regione Calabria

18 Luglio 2011

Rifiuti: un errore la proroga del commissariamento della Regione Calabria – Comunicato Stampa di Daniele Giordano, Segretario Nazionale Fp-Cgil e Alfredo Iorno, Segretario Generale Fp-Cgil Calabria

Serve progettualità, non lo stato di perenne emergenza

La scelta del Governo di prorogare il commissariamento della Regione Calabria per l’emergenza rifiuti desta in noi particolare preoccupazione.
 
Un commissariamento che dura da quasi 14 anni e non ha prodotto risultati nel superamento di un emergenza che ormai e’ considerata, purtroppo, la normalità.

Per superare le emergenze occorre programmazione e progettualità, piani per la raccolta differenziata, il riciclo, la riduzione dei rifiuti, il riuso, non certo poteri speciali prorogati sine die.

I troppi silenzi sulla gestione dell’intero ciclo dei rifiuti in Calabria, anzi potremmo dire sulla sua pessima gestione, nascondono l’imbarazzo di una classe dirigente che si è resa responsabile di inefficienze e malfunzionamenti, e che oggi preferisce spostare ulteriormente il problema, perché incapace di risolverlo. Un settore strategico come l’ambiente non può essere gestito in costante emergenza, soprattutto se i commissariamenti non producono risultati.

Certo è che la brutta privatizzazione dei servizi pubblici locali, fortemente voluta dal Governo, si aggiungerà, in una miscela esplosiva, alle incapacità che hanno caratterizzato in questi anni la gestione del territorio calabrese in tema di rifiuti, andando ad accentuare la perdita del controllo del territorio, la non conseguente trasparenza del sistema di smaltimento e la totale egemonia del controllo mafioso.

Per la Funzione Pubblica CGIL il governo del territorio e delle politiche ambientali deve essere esclusivamente regolato delle Autonomie locali, a garanzia della salute dei cittadini, per la tutela dell’ambiente e per l’economia della Regione.

Chiediamo al Governo di chiarire quale sia lo sbocco di una tale scellerata politica attendista, e se davvero si intende risolvere i problemi di un settore che è spesso crocevia del malaffare e di interessi illeciti, con strumenti che hanno ormai dimostrato la loro inefficacia.

Roma, 26 Gennaio 2010

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