Pubblichiamo il testo della nota unitaria inviata il 24 aprile scorso al governo
Gentili Ministri, Gentili Onorevoli
siamo venuti a conoscenza dell’approvazione in sede legislativa da parte della VII Commissione Cultura della Camera dei Deputati del testo unificato dei progetti di legge C. 28, C. 522 e C.1620, abrogativi dell’articolo 1 – septies L. 03/02/2006 n. 27, con le modifiche approvate dalla Commissione stessa, malgrado diverso parere della XII Commissione e proposte del Governo.
Le scriventi Organizzazioni sindacali, facendo seguito alle precedenti note dichiarano soddisfazione per l’abrogazione dell’articolo 1 septies, ma contrarietà sulle soluzioni di merito che sono state adottate.
Il testo approvato introduce disposizioni che costituiscono un ulteriore vulnus dell’attuale ordinamento.
In particolare le scriventi Oraganizzazioni Sindacali segnalano che:
* L’istituzione di una disciplina specifica per il riconoscimento dei crediti formativi solo per una categoria è una contraddizione in termini, considerato che oggi la legislazione vigente prevede già la stessa disciplina per la misurazione dei crediti formativi, sulla base di una valutazione dei singoli atenei all’interno di un quadro di regole nazionali uguali per tutte le categorie. Tale previsione è difforme dalla normativa vigente perché l’unica modalità di accesso all’università per le professioni sanitarie, che sono soggette alla programmazione del fabbisogno formativo sulla base di leggi dello stato – DLGS 502 del 1992 e D.LGS 229 del 1999 e successive modificazioni – è il numero dei crediti acquisti dai singoli studenti. Altre modalità ed eventuali riserve di posti per una singola categoria sono previsioni, a nostro avviso, anticostituzionali e lesive del diritto soggettivo dei cittadini.
* La seconda parte del comma 2 prevede anche specifiche modalità formative e di tirocinio sul paziente senza collegarle alla vigente sistema ordinamentale e formativo delle professioni sanitarie e lasciando alla “libera interpretazione” i contenuti del percorso formativo e di tirocinio.
Confermiamo perciò la nostra totale contrarietà a normative che introducono gravi violazioni all’attuale sistema formativo e ordinamentale delle professioni sanitarie, lesive dei diritti soggettivi di altre migliaia di cittadini che annualmente si candidano all’iscrizione alla laurea in fisioterapia (negli ultimi due anni accademici ci sono state oltre 25.000 domande di iscrizione alla laurea di fisioterapia per 2.500 posti programmati dall’Università sulla base delle richieste delle Regioni) e che introducono un sistema di “deregulation” molto pericoloso in un ambito protetto quale quello della tutela della salute.
Inoltre in questi giorni molti “illustri rappresentanti” hanno pubblicizzato il testo del disegno di legge come uno strumento per l’offerta di lavoro di oltre 10.000 laureati o potenziali laureati di scienze motorie.
Tale informazione evidentemente è finalizzata a pubblicizzare futuri percorsi di formazione in ambito universitario per offrire i crediti per diventare fisioterapista, sapendo fin dora che il fabbisogno di laureati in fisioterapia in Italia, in base a una legge dello Stato è a numero chiuso e pari circa a 1.500 posti l’anno con circa 20.000 domande che annualmente restano inevase.
Per queste ragioni proseguiremo la nostra iniziativa a livello nazionale e sul territorio nell’iter del provvedimento al Senato, a tutela di un sistema ordinamentale delle professioni sanitarie che è fra i migliori in ambito europeo e mondiale e a tutela di tutte quelle persone che sono oggetto di “strumentalizzazioni” finalizzate ad inflazionare percorsi formativi non utili al reale aumento dell’occupazione e a mantenere inalterato un sistema diffuso di “abusivismo” e di correlati interessi nell’ambito del settore della riabilitazione.
Distinti saluti.
FP CGIL (R. Dettori) CISL FP (D. Volpato) UIL FPL (C. Fiordaliso)
Roma, 24 aprile 2007