Al Capo del Dipartimento Giustizia Minorile
Pres. Melita Cavallo
R o m a
e, p.c. : Alle Segreterie regionali e territoriali FP
Ai Delegati ed iscritti FP CGIL Polizia penitenziaria
Egregio Presidente,
apprendiamo dalle nostre strutture territoriali, e non possiamo fare a meno di provare forte indignazione, che proprio nel momento in cui il Dipartimento da Lei diretto ci proponeva una sanatoria dei distacchi di personale di Polizia penitenziaria effettuati dalla Direzione Generale del personale, il nucleo di Polizia penitenziaria dell’istituto penale per minorenni di Bologna ha dovuto garantire i compiti istituzionali, per ben una settimana, con solo 8 unità operative.
Non stiamo qui a ribadire la nostra ferma contrarietà al provvedimento di sanatoria, la nostra posizione in merito è illustrata in un precedente comunicato che avrà avuto sicuramente modo di leggere, di certo però non possiamo esimerci dal sottolineare come la situazione di Bologna sia proprio la diretta conseguenza di quanto oggi Lei ci propone di sanare. Chieda alla Sua Direzione Generale del personale quanti sono gli agenti distaccati da quell’istituto con provvedimenti giustificati dalla normativa contrattuale vigente, e ci spieghi anche – nel caso non lo siano – come mai non sono stati fatti rientrare nella sede di assegnazione neanche durante la fase di emergenza, nonostante la Sua direttiva prevedesse l’immediata revoca dei provvedimenti. E poiché sembra che altri operatori siano stati costretti a fare rientro nelle sedi di appartenenza, Le chiediamo anche di spiegarci e di spiegare a tutto il personale di Polizia penitenziaria della giustizia minorile se nel Dipartimento vige una regola secondo la quale qualcuno ha più diritti da far valere davanti ai suoi Uffici e nel caso, non fosse altro che per ristabilire parità di opportunità fra tutti gli operatori, ci faccia sapere, gli faccia sapere qual è questa regola.
Quanto accaduto a Bologna è per noi di estrema gravità, tanto più che ai pochi agenti presenti in istituto è stata anche lasciata l’incombenza di procedere alla traduzione di alcuni detenuti: se questo è il risultato della costituzione presso il Dipartimento del Servizio centrale delle traduzioni, beh, pensiamo che forse farebbe bene a chiuderlo senza perdere altro tempo!
Piuttosto che avanzare proposte insostenibili dal punto di vista sindacale, che violano le procedure vigenti, accrescono il malessere degli operatori di polizia e consolidano vecchi privilegi, la Fp Cgil La invita ad occuparsi delle gravissime condizioni in cui versano gli istituti per minori del nord del Paese, magari iniziando a trovare soluzioni condivisibili prima dell’inizio dell’estate, perché davvero vorremmo che quest’anno le ferie fossero veramente un diritto per tutti.
Se la Direzione generale del personale, invece, ritiene di poter facilmente risolvere situazioni limite come quelle di Bologna distaccando per un mese a turno due agenti provenienti da altre regioni, sbaglia, perché altro non fa che reiterare – a giudizio della scrivente O.S. – tutti i limiti dell’attività istituzionale fin qui proposta e, quindi, tutta la sua inadeguatezza a ricoprire il ruolo affidato; elementi che invero dovrebbe suggerire a Lei – signor Presidente – di verificare quanto prima la possibilità di procedere ad un avvicendamento negli incarichi a suo tempo conferiti.
La pazienza ha un limite anche per la Fp Cgil, signor Presidente, e continuare irresponsabilmente a sfidarla significa volere lo scontro sindacale. Restiamo in attesa di cortese urgente riscontro.
Cordialmente
Il Coordinatore nazionale Fp Cgil Polizia Penitenziaria
Francesco Quinti
Il Coordinatore nazionale Fp Cgil Giustizia Minorile
Gianfranco Macigno
Roma, 24 maggio 2007