Ordine del giorno Assemblea Nazionale Dirigenti Penitenziari

18 Luglio 2011

Ordine del giorno Assemblea Nazionale Dirigenti Penitenziari

Di seguito l’ordine del giorno approvato nell’ultima assemblea nazionale dei dirigenti penitenziari svoltasi a Roma il 7 Giugno u.s.
 


ORDINE DEL GIORNO
DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE
DEI DIRIGENTI PENITENZIARI FP CGIL

L’assemblea nazionale dei dirigenti penitenziari della FP CGIL, riunita a Roma il 7 giugno 2007, ha proceduto ad effettuare una approfondita ed articolata analisi dell’ultima bozza di Decreto Ministeriale avente per oggetto “Individuazione degli Uffici dirigenziali di livello non generale dell’Amministrazione Penitenziaria”. L’assemblea, all’esito del dibattito, non può che esprimere un giudizio di insoddisfazione sul contenuto del documento in questione.

Fatte salve le specifiche valutazioni sui singoli articoli che compongono la bozza, che si rimandano a successivi, prossimi momenti, il giudizio di insoddisfazione si riferisce a :

1. una organizzazione del Dipartimento ancora pletorica, eccessiva negli investimenti dirigenziali, confusa e disomogenea nelle funzioni affidate ai singoli Uffici, nella quale continuano a permanere, anche rafforzandosi, funzioni e responsabilità che devono, invece, essere devolute e decentrate nella massima misura possibile;

2. un modello organizzativo che, nonostante l’adeguata dotazione organica dirigenziale, non prevede la totale copertura delle funzioni dirigenziali nelle realtà penitenziarie del territorio. Il giudizio di insoddisfazione si tramuta – in tale contesto – in netta critica sull’ipotesi di introduzione dei Centri Unici Direzionali;

3. una inspiegabile preclusione nell’assumere – compatibilmente con le specifiche previsioni normative contenute nel Decreto Legislativo n. 63/06 – quale quadro generale di riferimento della dirigenza penitenziaria i principi ispiratori del Decreto Legislativo n. 165/01. Detta preclusione – forse dettata da una pretesa ed aprioristica inconciliabilità dei due testi normativi succitati – non può che condurre (e, di fatto, ha condotto) alla redazione di un modello organizzativo confuso ed involuto, caratterizzato da richiami estemporanei e del tutto decontestualizzati ad alcune norme del Decreto 165.
Basti, a tal proposito, rilevare a mero titolo esemplificativo il ripetuto – ma non sistematico – richiamo all’autonomia dei dirigenti così come disegnata nel Decreto 165 o, ancora, la proposta del DAP, a partire dai livelli di funzione dirigenziale degli istituti, UEPE ed OPG e dalla relativa individuazione degli incarichi superiori.
L’assemblea ha ripetutamente declinato, già in passate occasioni, l’esigenza di una organizzazione che sia la più coerente possibile con il quadro di riferimento che caratterizza tutta la dirigenza pubblica. A fronte di tale esigenza, si deve purtroppo constatare come le bozze che vanno progressivamente susseguendosi si limitano – nei fatti – a “fotografare” la attuale distribuzione organica, evitando accuratamente di procedere ad una riorganizzazione che di quel quadro di riferimento sappia cogliere l’essenza, in termini di funzionalità, innovazione dei processi lavorativi, autonomia, responsabilità.

4. La confusa, diversa articolazione degli Uffici dirigenziali dei PRAP, dalla quale traspare l’insostenibile disegno di un modello organizzativo indotto unicamente dalla “carenza” di livelli di funzione dirigenziale dirottati, nella proposta, verso l’Amministrazione centrale;

5. La confusa ed irrazionale collocazione, nel nuovo modello organizzativo, delle funzioni dirigenziali riferibili al comparto contrattuale della dirigenza “Area 1” che, rispetto all’obiettivo, confermato, di un processo di progressiva unificazione delle funzioni dirigenziali, continua, anche in questa proposta, a non essere visibile, nelle funzioni e nella relazione con le altre funzioni tipiche della dirigenza penitenziaria.

Dall’assemblea emerge, comunque, la necessità che il DAP apra, immediatamente e senza ulteriori rinvii, il confronto con le Organizzazioni Sindacali con l’obbiettivo di giungere, nel più breve tempo possibile, ad una proposta condivisa di Decreto Ministeriale.
Nove mesi di proposte, controproposte e di dibattito tutto interno ai livelli di responsabilità del DAP sono oltremodo eccessivi, pur nella complessità oggettiva del tema, ancor più alla luce delle contraddizioni e delle diverse opzioni che, bozza dopo bozza, si prospettano.

L’assemblea nazionale dei direttori penitenziari, inoltre, chiede che l’Amministrazione Penitenziaria operi concretamente ed in via d’irgenza per la chiusura della vicenda legata all’assunzione dei 40 dirigenti riferibili al decreto legislativo 146/00, selezionati, dichiarati vincitori di concorso e mai inquadrati nelle funzioni.

L’assemblea nazionale, infine, conferma l’esigenza di un immediato confronto con il DAP sul trattamento giuridico ed economico transitorio e sulle altre questioni già oggetto di formale richiesta di convocazione della FP CGIL nazionale.

I dirigenti penitenziari FP CGIL, infine attribuiscono valore prioritario all’apertura formale del confronto con il governo sul I° CCNL. In questo senso l’assemblea chiede alla FP CGIL di attivarsi affinché, in questo periodo di avvio dei tavoli di confronto sulla contrattazione collettiva dei lavoratori pubblici, il comparto della Dirigenza Penitenziaria sia fra quelli per i quali possa prevedersi l’avvio delle trattative almeno prima dell’estate.
Roma 7 giugno 2007

 

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