F.P. CGIL
COORDINAMENTO NAZIONALE ACI
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Il giorno 7 febbraio 2006 si è svolto l’Attivo Nazionale della FP CGIL ACI, convocato dal Coordinamento Nazionale e dalla FP CGIL nazionale. All’attivo hanno partecipato delegate e delegati della FP CGIL, le RSU e rappresentanti delle strutture territoriali della FP CGIL.
All’ordine del giorno sono stati discussi gli argomenti relativi alla situazione generale dell’Ente, anche alla luce delle iniziative governative sul PRA, e l’elaborazione di una proposta della FP CGIL da presentare agli interlocutori istituzionali (Governo e Parlamento) rispetto a quest’ultimo tema.
Rispetto al provvedimento licenziato dal Consiglio dei Ministri e ancora in via di elaborazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, conosciuto attraverso le varie bozze che sono circolate in questi giorni e le dichiarazioni fatte dallo stesso Ministro, la FP CGIL esprime una posizione di netta contrarietà, sia nel merito del provvedimento che per il metodo adottato dal Governo. Inoltre, la FP CGIL esprime un giudizio fortemente negativo anche sulle varie dichiarazioni rilasciate dal ministro Bersani, sia attraverso i comunicati stampa emessi dal Ministero che nel corso di varie interviste rilasciate ai mezzi di informazione, in quanto, oltre ad essere errate nei contenuti riguardo alla funzione del PRA e alle procedure attualmente in essere, risulta particolarmente superficiale nel presentare all’opinione pubblica l’istituto della mobilità previsto dal D.L. 165/2001 e le ricadute che l’applicazione di tale istituto avrebbe nei confronti dei lavoratori stessi (semplicemente un cambio di scrivania).
La FP CGIL ritiene inaccettabile qualunque proposta di riforma di settori della Pubblica Amministrazione basata sulla di perdita di funzioni che, anziché valorizzare il ruolo e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori occupati su tali attività, proceda con la solita logica dei tagli. Deve essere riaffermato il principio di servizio pubblico quale garante della tutela dei diritti di cittadinanza di cui il lavoro pubblico è lo strumento essenziale per garantire l’efficacia e il funzionamento dell’intero sistema.
Rispetto al metodo con il quale il ddl è stato elaborato, riteniamo anche questo assolutamente inaccettabile perché non è stato previsto un confronto preventivo sull’argomento, nonostante le reiterate richieste in questo senso formulate dalle OO.SS. anche prima che il provvedimento fosse presentato in Consiglio dei Ministri.
Sulla base di queste considerazioni, la FP CGIL porrà in essere, possibilmente in modo unitario con le altre sigle sindacali, tutte le iniziative finalizzate a respingere questo provvedimento e ad avere un confronto costruttivo e propositivo con il Governo, rivendicando il ruolo che spetta al sindacato e riconosciuto anche all’interno del Memorandum sul lavoro pubblico.
Nel merito dell’argomento, come già espresso nel corso di questi ultimi anni, la FP CGIL conferma la propria linea favorevole ad un processo di razionalizzazione dell’intero complesso settore del trasporto terrestre, con l’obiettivo di una più efficace tutela dei diritti degli utenti, attraverso una riorganizzazione delle competenze oggi suddivise tra più soggetti, un ordinato ed efficiente sviluppo del settore ed una semplificazione delle procedure per il cittadino con conseguente riduzione dei costi.
I presupposti fondamentali della nostra proposta saranno quindi:
– il mantenimento delle funzioni inerenti la registrazione del veicolo che dovranno garantire e tutelare l’utenza rispetto ai principi della responsabilità civile e della sicurezza, e, attraverso procedure semplificate rispetto all’attuale sistema, garantire l’aggiornamento in tempo reale di un unico archivio;
– tali funzioni devono rimanere nell’ambito pubblico, a garanzia e tutela dei cittadini; pertanto non devono essere disperse la professionalità e le competenze acquisite dalle lavoratrici e dai lavoratori dell’ACI;
– qualsiasi progetto di riorganizzazione deve comunque partire da una analisi dell’esistente: non siamo all’anno zero e gli sforzi fatti negli anni per mettere il lavoro degli Uffici Provinciali al passo con le richieste di semplificazione ed efficienza deve costituire il punto di partenza;
– deve essere riconosciuto agli Uffici Provinciali il ruolo fondamentale e irrinunciabile di presidio pubblico sul territorio anche nella loro funzione di interlocutori con altre Amministrazioni pubbliche;
– nell’ambito della pubblica amministrazione deve quindi essere fatta una ricognizione di tutte le competenza che attengono al settore, sia tecniche che giuridiche, che dovranno essere implementate con tutte quelle attività inerenti la mobilità (sicurezza, educazione stradale, mobilità sostenibile, piani del traffico ecc.) che oggi costituiscono un forte elemento di criticità del vivere comune e quindi una esigenza sociale che non è più procrastinabile. Una riforma seria deve dare una risposta a questa esigenza;
– è necessario quindi che all’interno del nostro Ente si proceda al più presto alla ricognizione delle attività di natura pubblica e di interesse sociale precedentemente esternalizzate e che oggi devono essere riportate nell’ambito di appartenenza. Ciò dovrà essere posto in essere, nel rispetto degli impegni assunti nel corso dell’ultimo incontro con i Vertici dell’Ente e secondo quanto previsto dal Protocollo dell’8/3/05, a partire dalla imminente ripresa della trattativa sui CCI 2006 e 2007;
– I contenuti della nostra proposta passano attraverso la valorizzazione del lavoro pubblico e delle professionalità esistenti in ACI, che quindi non devono essere disperse attraverso percorsi di mobilità nel comparto; in questa ottica, resta prioritario l’obiettivo di procedere alla stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato nonché la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori che, pur essendo dipendenti delle società collegate, svolgono stabilmente attività connesse ai servizi forniti da ACI.
– Anche con riferimento ai contenuti della vertenza avviata dalle OO.SS. nazionali nei mesi scorsi nei confronti dei vertici dell’Ente, rispetto alla gestione delle risorse pubbliche e al progressivo allontanamento dell’ACI dalle attività più pertinenti alla sua natura pubblica, deve essere avviata una riflessione approfondita sulla struttura e sulla natura stessa dell’ACI.
Il Coordinamento Nazionale della FP CGIL, le strutture territoriali, le delegate e i delegati e le RSU elette nelle liste della FP CGIL, sono impegnate a dare tutto il supporto necessario per eventuali iniziative finalizzate all’informazione e al confronto con le lavoratrici e i lavoratori sui contenuti della proposta.
Roma, 9 febbraio 2007
Denia Priami
FP CGIL ACI