Non vogliamo nascondere alcuni aspetti di burocratizzazione, che certamente ci sono anche nelle OOSS, non vogliamo assolutamente contrastare il diritto di critica , che è sprone per migliorare l’attività che svolge il sindacato, ma, certamente, l’aria che tira non promette niente di buono.
Deve preoccupare, tutti quelli che amano la democrazia, la gogna mediatica che sta scatenando una larga parte della stampa che, insieme alla Confindustria, attacca il sindacato e mette in discussione le conquiste che si sono ottenute con le lotte ed i sacrifici dei lavoratori.
Forse ci si dimentica che nei Paesi dove non esiste il sindacato, i lavoratori vengono pagati 70 centesimi l’ora; forse in Italia c’è chi sogna la Thatcher, forse non ci si rende conto che è in atto un tentativo di sconfiggere la democrazia.
Non c’è dubbio che il costo della politica deve essere razionalizzato, non c’è dubbio che le Istituzioni debbono essere più vicine ai cittadini, non c’è dubbio che ci vuole trasparenza nell’agire nell’interesse comune, ma bisogna anche contrastare derive qualunquistiche e reazionarie che mettono tutto in un mucchio indistinto .
E’ evidente che qualcuno coltiva l’idea di una società semplificata, dentro la quale i poteri forti si contrappongono agli individui, senza più corpi di mezzo, senza più partiti o sindacati a mediare, fornendo all’affermazione del più forte sul più debole un modello tecnocratico, secondo un’ideologia liberista che riduce il mondo al mercato, spazzando via regole e rappresentanze, considerate un impiccio, un intralcio.
Ci si rende conto che, se si annullano le regole, le prima cosa che salta è proprio la pluralità di rappresentanza, nonchè i sindacati ed il loro importante ruolo di difesa dei diritti dei lavoratori?
Ci siamo forse dimenticati il ruolo della Cgil nella difesa dell’ articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (tanto per citare un attacco eclatante all’attività sindacale che ciclicamente avviene se si abbassa il livello di attenzione)?
Come ha scritto ieri su un quotidiano il sociologo Luciano Gallino, il sindacato non è “fatto da 30-50 signori che stanno seduti in Corso Italia o da altre parti e che da lì sragionano sulle sorti dei lavoratori” I sindacati sono costituiti non solo dai vertici, ma anche dagli iscritti e dai simpatizzanti. Queste centinaia e centinaia di migliaia di persone sono costantemente in contatto con le forze produttive del Paese, e sono impegnate a risolvere giorno per giorno le crisi aziendali ed i problemi dei lavoratori. .
Per contrastare i poteri forti ci vuole un sindacato forte.
Un sindacato forte ed unito è una garanzia per tutti i lavoratori.
Chi attacca i sindacati attacca i lavoratori, i loro diritti le loro conquiste e invito tutti a riflettere con attenzione su questi temi.
Il Coordinatore Nazionale Cgil
Corte dei conti
Michele Pietrafesa
Roma 7-agosto-2007