MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITA’ E RICERCA
Nel referendum del 9 e 10 febbraio, che si è svolto nei Ministeri, nelle Agenzie Fiscali e negli Enti Pubblici non Economici, sono stati coinvolti circa 2500 posti di lavoro e quasi 200.000 lavoratrici e lavoratori dei comparti interessati. I votanti, oltre il 47%, superano ampiamente il numero degli iscritti alla FP–CGIL; i NO si confermano al 95% dei votanti.
Le lavoratrici ed i lavoratori del MIUR hanno dato il loro contributo al positivo risultato raggiunto.
La partecipazione è stata ampia, in alcuni casi al di là delle aspettative.
NEGLI UFFICI IN CUI SI E’ VOTATO (98 sui 120 presenti sul territorio), LA PARTECIPAZIONE AL VOTO È STATA DEL 52% ED I NO SONO STATI IL 94%.
E questo nonostante il tempo disponibile per esprimere il voto sia stato necessariamente breve (una giornata e mezza di votazione), nonostante che in Amministrazione Centrale ex MPI ed in alcune regioni (Umbria, Marche, Lombardia, Lazio) i corsi per il passaggio all’ex area C siano iniziati proprio a partire dal 9 febbraio e nonostante che il referendum sia stato indetto dalla sola FP CGIL, in quanto CISL e UIL non hanno voluto consultare i lavoratori.
Questi dati, insieme a quelli relativi all’adesione allo sciopero del 13, anch’esso indetto dalla sola CGIL, dimostrano che nei nostri Uffici c’è la voglia di esprimersi sugli accordi che riguardano salario, diritti e condizioni di lavoro, per cambiare le cose.
I lavoratori vogliono dire la loro, vogliono essere ascoltati da chi li rappresenta, vogliono poter esprimere un giudizio.
Il nostro ringraziamento va a tutti quelli che hanno messo a disposizione, per la riuscita del referendum, impegno e passione.
La FP CGIL con ancora maggiore determinazione continuerà il confronto con l’Amministrazione sul CCNI del Ministero unificato, sul nuovo regolamento di organizzazione e su tutte le altre questioni aperte.
Siamo infatti consapevoli di volere e dovere condividere con le lavoratrici ed i lavoratori del MIUR le prossime delicate ed importanti scelte da fare e le iniziative da intraprendere, a cominciare da quelle necessarie per respingere l’accordo sul nuovo modello contrattuale firmato da Governo, Confindustria CISL, UIL e UGL, accordo che ha ancora una volta escluso la CGIL, accordo che cancella il modello contrattuale universale e di fatto prevede la riduzione di salari e pensioni, senza alcuna politica fiscale di recupero per i lavoratori dipendenti e i pensionati.
Roma, 23 febbraio 2009
FP CGIL MIUR
A. Boccuni