MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
“RIFORMA” BRUNETTA:
UN ALTRO DURO ATTACCO AI
LAVORATORI
Ancora una volta il governo, in continuità con l’attacco al lavoro pubblico iniziato l’anno scorso, ha dato il via libera definitivo alla riforma Brunetta (D. L.vo n. 15/09). Ultimo di una serie di provvedimenti che negli annunci insegue l’obiettivo di una maggiore efficienza e qualità del servizio pubblico ma che in realtà nasconde la volontà di cancellare il contratto e la contrattazione nei settori pubblici, tentando di trasformare i lavoratori pubblici in “sudditi del potere”.
Il nostro giudizio è estremamente negativo su una riforma che invece di riorganizzare la pubblica amministrazione la riporta indietro di 20 anni cancellando la normativa vigente e riportando il lavoro pubblico alla legge e non più ai contratti.
Brunetta cancella i contratti e fa decidere la legge.
Sarà la legge e non più il contratto a definire e ad attribuire le voci, le quantità ed i destinatari della retribuzione accessoria, che di fatto sono già state tagliate dal governo con la legge 133 e non più restituite.
Sarà la legge a definire le progressioni verticali.
Sarà la legge a definire le modalità della valutazione individuale.
Sarà la legge a definire il rapporto di lavoro.
25%-50%-25% e l’ingiustizia di una valutazione per graduatorie e la “sfortuna” di lavorare come i migliori rimanendo fuori dalle percentuali di merito
Il decreto Brunetta colpisce tutti i lavoratori pubblici perché introduce il riconoscimento del merito, perno della riforma, demandando per legge alla discrezionalità della dirigenza l’individuazione di quel 25% di meritevoli del massimo del premio, di quel 50% meritevole solo della metà e di quel 25% meritevole di nulla ed a rischio licenziamento.
Il decreto è stato varato senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali che di fatto perdono il diritto di intervenire su materie quali l’organizzazione del lavoro che viene anch’essa demandata alla discrezionalità dei dirigenti.
Tutto ciò non si tradurrà nel miglioramento dell’efficienza della pubblica amministrazione perché si tratta di norme rigide calate dall’alto uguali per tutti gli uffici pubblici, che non intervengono sulle reali cause dell’inefficienza dei servizi pubblici – deficienze strutturali ed organizzative; carenza di risorse umane, economiche e strumentali; procedure e leggi farraginose. Il governo si fa beffe dei cittadini che da questa “riforma” non riceveranno alcun beneficio.
Come lavoratori pubblici siamo ben consapevoli di non offrire sempre servizi efficienti, ed e’ per questo che nei contratti, firmati prima dell’arrivo di questo governo, abbiamo previsto la carta dei servizi e la riorganizzazione del lavoro.
La CGIL ha sempre creduto e lavorato per l’efficienza dei servizi pubblici e non ha mai difeso chi non lo merita ma non è con la negazione delle norme che fino ad oggi hanno guidato il mondo del lavoro pubblico che lo si rende più efficiente!!!!!!
Abbiamo già avuto modo di conoscere i risultati della “cura Brunetta” avviata con la legge 133 tanto rumore per nulla!! tanta cassa con i soldi dei lavoratori pubblici e nessun miglioramento dell’efficienza degli uffici! che ci viene il sospetto che fosse proprio questo, oltre lo smantellamento del servizio pubblico a favore dei privati, il vero obiettivo degli interventi del governo.
LA MANOVRA E’ SBAGLIATA PER I LAVORATORI E PER I CITTADINI DOBBIAMO ESSERE PRONTI A CONTRASTARLA
Roma, 21 ottobre 2009
Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Giuseppe Palumbo