IL SENSO DI RESPONSABILITA’ HA UN LIMITE
Questa mattina, alla presenza del Sottosegretario Nitto Palma, si é proceduto alla sottoscrizione da parte della CISL-FPS, dalla FLP e dalla CONFSAL-UNSA dell’Accordo definitivo per il Contratto Nazionale Integrativo di Ministero 2006-2009.
Come FP–CGIL, pur avendo contribuito alla costruzione di un testo normativo che ritenevamo funzionale allo sviluppo delle professionalità del personale civile dell’Amministrazione e per questo avevamo sottoscritto l’ipotesi di Accordo, abbiamo deciso di non firmare il contratto definitivo perché i rilievi opposti dagli organi di controllo hanno stravolto completamente il senso dell’impegno assunto dalle OO.SS. e dall’Amministrazione dell’Interno.
Sono stati introdotti nel nostro contratto, attraverso lo stralcio di alcune norme precedentemente previste nell’accordo, molti di quegli elementi che costituiscono l’ossatura del DL 150 che prevedono come sistema di organizzazione solo atti unilaterali dell’Amministrazione.
Peraltro, ciò che è rimasto dell’ipotesi dovrà essere compatibile con il Decreto Brunetta, accettando così il principio cardine della cosiddetta “riforma” che vuole la rilegificazione nei fatti del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici.
Infatti in questo Accordo, viene introdotto, a regime, il sistema di valutazione previsto dal DL 150 anche per gli sviluppi economici, la mobilità sarà affidata alla discrezionalità dell’amministrazione con gravi ripercussioni sui lavoratori, viene cancellata la flessibilità tra profili della stessa area con livelli di accesso diverso (il caso degli operatori e degli assistenti in area II), il sistema di tutela previsto per la valutazione, come formulato nell’ipotesi, con l’entrata in vigore del DL 150 verrà eliminato ed, inoltre, non si potranno contrattare i criteri della valutazione individuale dei dipendenti.
Dopo aver per due anni contrastato duramente l’impianto della normativa Brunetta, la FP–CGIL non poteva apporre il proprio consenso ad un Accordo che recepisce quelle norme.
Noi avremmo voluto poter garantire lo sviluppo economico, nell’arco di un biennio, per tutto il personale civile dell’Amministrazione, occasione persa per l’opposizione del Ministero dell’economia e delle finanze e della non volontà da parte del vertice politico del nostro Ministero di contrastare le scelte di politica economica sul pubblico impiego.
Se responsabilità è firmare un Accordo che, come così riformulato, tutte le OO.SS. hanno dichiarato oggi non condivisibile, solo per garantire i passaggi economici, si può affermare che sarebbe stato più responsabile se si fosse lavorato ad un unico fronte sindacale per contrastare le scelte fatte da questo Governo e, forse, si sarebbero potuti raggiungere risultati più adeguati per i lavoratori anche della nostra Amministrazione.
Pur non condividendo la decisione di escludere un terzo del personale dagli avanzamenti economici, abbiamo voluto sottoscrivere il FUA 2009 sfruttando l’opportunità di garantire 7.500 passaggi e, successivamente con il FUA 2010, altri 5.700, perché questo è l’ultimo treno prima del congelamento delle retribuzioni dal 1 gennaio 2011.
E’ stata una scelta non facile, siamo, però, convinti di aver fatto quanto era possibile in questo momento e siamo altrettanto convinti che la scelta da noi operata di non firmare il nuovo contratto integrativo risponda alle aspettative di tutti coloro che negli ultimi due anni hanno contrastato insieme alla FP–CGIL il disegno di smantellamento del sistema pubblico in Italia e di criminalizzazione dei dipendenti pubblici.
Roma, 20 settembre 2010
Il coordinatore nazionale
FP–CGIL Ministero Interno
Fabrizio Spinetti