Min. Interno: comunicato “Ministro Maroni noi non ci stiamo”

18 Luglio 2011

Comunicato

NO! MINISTRO MARONI NOI NON CI STIAMO.

 

IL NOSTRO SENSO CIVILE DI LAVORATORI E DI CITTADINI DI UN PAESE LA CUI COSTITUZIONE RECITA AL SUO PRIMO ARTICOLO CHE L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO, NON CI PERMETTE DI RIMANERE IN SILENZIO DI FRONTE ALLE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO MARONI IN MERITO ALLE VICENDE DRAMMATICHE CHE STANNO ACCADENDO A ROSARNO NELLA PIANA DI GIOIA TAURO DOVE UNA VIOLENZA CIECA E RABBIOSA SI E’ SCATENATA NELLE STRADE DI QUEL PAESE CALABRESE TRA I LAVORATORI EXTRACOMUNITARI ED ABITANTI DELLA ZONA.

“TROPPA TOLLERANZA NEGLI ANNI PASSATI NEI CONFRONTI DEI CLANDESTINI” QUESTA L’INCREDIBILE DICHIARAZIONE DEL MINISTRO DIMENTICANDO CHE MOLTI DI QUEI LAVORATORI PRIMA SFRUTTATI, POI DERISI ED INFINE AGGREDITI A COLPI DI FUCILE SONO REGOLARMENTE IN POSSESSO DEL PERMESSO DI SOGGIORNO COME LAVORATORI STAGIONALI CHE SVOLGONO UN LAVORO DURO E MAL PAGATO SPESSO GESTITO DALLE PIU’ SPIETATE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI E CHE SOLO LORO FANNO.
E SE ANCHE FOSSERO STATI TUTTI CLANDESTINI SONO PERSONE CHE STANNO NEL NOSTRO PAESE A LAVORARE E NON A DELINQUERE COME QUEI CRIMINALI CHE LI SFRUTTANO E CHE SONO INVECE ITALIANISSIMI.
SI TRATTA DI ESSERI UMANI CHE SI SPOSTANO, STAGIONE DOPO STAGIONE, MESE DOPO MESE, DI BARACCA IN BARACCA PER RACCOGLIERE LE OLIVE, L’UVA, LE ARANCE, I POMODORI E DEL NOSTRO PAESE CONOSCONO SOLO LA TERRA, NON QUELLA DELLE RELAZIONI DEGLI AFFETTI DELL’APPARTENENZA, MA QUELLA DURA, CHE SI GRATTA, SI SCAVA, PIEGATI IN DUE PER 14 ORE AL GIORNO PER 20 EURO DI CUI 5 AI CAPORALI CHE SCELGONO CHI LAVORA E CHI NO.
E QUESTI LAVORATORI, QUANDO AL SOPRUSO QUOTIDIANO SI E’AGGIUNTA L’AGGRESSIONE, NON HANNO PIU’ VOLUTO SUBIRE.
LA VIOLENZA E’ SEMPRE DA CONDANNARE MA QUEGLI UOMINI CON QUEL LORO GESTO DI RABBIA HANNO DECISO DI DIFENDERE I LORO DIRITTI CHE SONO ANCHE I NOSTRI E CHE SONO QUELLI DELLA DIGNITA’ UMANA, DEL RISPETTO DEL VALORE DEL LORO LAVORO; DIRITTI E PRINCIPI CHE NOI ITALIANI, INTORPIDITI NEI NOSTRI CERVELLI, NON SAPPIAMO PIU’ DIFENDERE E CHE FORSE NON RIUSCIAMO PIU’ NEMMENO A RICONOSCERE.

E NOI CHE SIAMO LAVORATORI CI SENTIAMO PROFONDAMENTE INDIGNATI DALLE PAROLE DEL MINISTRO PERCHE’ NON RISPETTA LE PERSONE CHE DEL LORO LAVORO VIVONO E PERCHE’ I FATTI DI ROSARNO SONO IL FRUTTO DELLO SFRUTTAMENTO E NON DELLA CLANDESTINITA’.

LA CGIL NON PUO’ CHE ESSERE DALLA PARTE DEI LAVORATORI.

Il coordinatore nazionale
FPCGIL Ministero Interno

Fabrizio Spinetti

 
 

 
 
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