LO STATO CEDE A MAFIA E RAZZISMO
CON IL TRASFERIMENTO DI MASSA DEI LAVORATORI EXTRACOMUNITARI DALLA ZONA DI ROSARNO LO STATO ESCE SCONFITTO DA QUELLE TERRE.
NON SI POTEVA FARE ALTRIMENTI PER GARANTIRE L’INCOLUMITA’ DI QUEI LAVORATORI, MA QUESTO SIGNIFICA CHE LO STATO NON CONTROLLA QUELLE ZONE CHE SONO PIENO DOMINIO DELLA ‘NDRANGHETA CHE ESERCITA IL PROPRIO POTERE SU TUTTO IL TERRITORIO E DECIDE COME, QUANDO, CHI FAR LAVORARE E SE PAGARLI ED ORGANIZZA, SE GLI FA COMODO, LE RAPPRESAGLIE RAZZISTE.
QUESTO GOVERNO CONTINUA A RIVENDICARE MERITI CHE NON HA NELL’AZIONE DI CONTRASTO ALLA MAFIA CORRENDO IN TELEVISIONE OGNI VOLTA CHE SI ARRESTA UN LATITANTE, DIMENTICANDO CHE QUELL’ARRESTO E’ UN LAVORO D’INDAGINE PORTATO AVANTI PER ANNI DA MAGISTRATI E FORZE DELL’ORDINE CHE CON SACRIFICIO OGNI GIORNO DEDICANO IL PROPRIO IMPEGNO A QUESTO COMPITO.
LE POLITICHE DEL GOVERNO RISCHIANO INVECE DI FAVORIRE L’AZIONE DELLA MAFIA: DEPENALIZZAZIONE DEL FALSO IN BILANCIO, SCUDO FISCALE, MESSA ALL’ASTA DEI BENI IMMOBILI CONFISCATI, TUTTE OPERAZIONI CHE POTREBBERO SALVAGUARDARE I PATRIMONI DELLE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI.
MA SI PREFERISCE USARE IL PUGNO DURO CON GLI ULTIMI FACENDO RICORSO ALL’EQUAZIONE POPULISTICA “CLANDESTINO = CRIMINALE” FACENDO DI UNA CONDIZIONE SOCIALE UN REATO E RICORRENDO A QUESTA AFFERMAZIONE ANCHE PER I FATTI DI ROSARNO LADDOVE GRAN PARTE DEGLI IMMIGRATI SONO REGOLARI O RICHIEDENTI ASILO.
INDICANDO LA TOLLERANZA COME ELEMENTO SCATENANTE DELLA VIOLENZA E NON COMBATTENDO IL LAVORO NERO E LO SFRUTTAMENTO CHE LA MAFIA OPERA NEI CONFRONTI DEGLI IMMIGRATI LO STATO RINUNCIA AD UN PEZZO DEL SUO TERRITORIO E QUESTA NON PUO’ CHE ESSERE UNA DEBOLEZZA ED UNA SCONFITTA.
Il coordinatore nazionale
FP–CGIL Ministero interno
Fabrizio Spinetti