Roma, 25 febbraio 2011
Al Ministro della Giustizia
On. Avv. Angelino Alfano
Signor Ministro,
apprendiamo con stupore come lei abbia voluto magnificare sulla prima pagina del sito della Giustizia le progressioni economiche conseguenti al Contratto Integrativo, firmato dalla sua Amministrazione e dalla minoranza delle OO.SS., che sta bloccando la funzionalità degli uffici di tutta Italia.
Sappiamo per certo che il suo concetto di funzionamento della giustizia non coincide con il nostro, viste le riforme annunciate che mirano a fini diversi dall’accelerazione dei tempi dei processi.
Tuttavia avremmo auspicato da parte sua, che non abbiamo il piacere di incontrare dal febbraio 2008 (è riuscito a superare il Ministro Castelli in materia di relazioni sindacali…) almeno un po’ di rispetto nei confronti dei lavoratori ai quali sarebbe stato bene risparmiare affermazioni come ‘valorizzazione delle preziose prestazioni professionali’, visto che, come è noto a tutti, questo contratto li ha umiliati e dequalificati.
Inoltre quando dice che l’operazione si è svolta “in pieno accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze” dimentica di specificare che ciò deriva dal fatto che il suddetto Ministero non ha messo un euro per queste progressioni perché sono state finanziate con i soldi del salario accessorio dei lavoratori che prima li percepivano sotto altra forma.
Come lei disse, l’unica volta che l’abbiamo incontrata, non si può fare una riforma della giustizia sulle radici di sabbia: le sue azioni dovrebbero essere conseguenti.
Da parte nostra siamo a disposizione per aprire un dibattito su una riforma della giustizia che abbia come finalità un servizio più efficiente ai cittadini.
Per Funzioni Centrali
FPCGIL Nazionale
Nicoletta Grieco