In relazione alla riunione in oggetto,la FP CGIL Difesa ha espresso le proprie valutazioni politiche e specifiche nel merito delle riorganizzazioni/soppressioni e riduzioni organichecon conseguenti ripercussioni sugli incarichi del personale civile (ad esempio Vicecapo Centro). Ringraziando lo Stato Maggiore Esercito rispetto alle Informative fornite, le riorganizzazioni sottoposte a precise scadenze temporali dovrebbero, ad avviso di questa O.S., rientrare in un unico progetto di riforma dell’intero Ministero.
Ciò a maggior ragione laddove le riduzioni organiche vengono effettuate in applicazione di una normativa che prevede una riduzione percentuale sul totale del numero dei dipendenti civili della Difesa.
Ci si è riservati di fornire valutazioni nella sede politica competente per avere maggiori informazioni su come ciascuna forza armata intenderà applicare la normativa sulle tre aree in cui è suddiviso il personale civile.
Altra cosa sono, ad avviso di questa O.S., le riorganizzazioni che riguardano la funzionalità degli enti e che sono di competenza dei Capi di Stato Maggiore di F.A. . In tal caso, l’applicazione della normativa, prevedendo una riforma dei vertici militari, ha nel contempo ribadito “la civilizzazione” del Ministero per quanto attiene le funzioni tecnico-amministrative.
In merito poi alla riorganizzazione/soppressione dei centri documentali, la FP CGIL Difesa ha ribadito la richiesta, già effettuata al vertice politico, dell’illustrazione di eventuali provvedimenti che prevedano soppressioni con conseguente reimpiego del personale e quantificazione delle risorse risparmiate da ciascun provvedimento attuativo.
Si precisa, inoltre, che in tale riunione è stato richiesto il criterio con il quale si provvederà all’accentramento in soli 4 Centri documentali e se tale criterio rientra nel più ampio progetto di centralizzazione degli archivi documentali, presso lo stabilimento di Gaeta, di cui le OO.SS. nazionali hanno avuto una breve e sommaria illustrazione presso l’A.I.D.
Alcune operazioni previste nel piano illustrato dallo SME presentano ulteriori problemi per il personale civile, sia dal punto di vista funzionale, per il declassamento di alcuni (CME) a distaccamenti territoriali dell’esercito e quindi riduzione di funzioni per il personale civile, e sia per il reimpiego. In taluni casi (Bari) potrebbe risultare il terzo reimpiego a seguito di riorganizzazioni avvenute in alcune regioni.
Senza considerare poi la “valorizzazione” citata nel piano, delle strutture militari dismesse, di cui questa O.S. chiederà opportuna informazione politica. A tal proposito, tali dismissioni risultano non del tutto attuate per mancata convergenza di interessi delle istituzioni locali e Ministero Difesa ( AA.MM – Polo Piacenza – Ex Ospedali Militari, vedi bBari, dove il passaggio della sede agli uffici giudiziari è quanto mai lontana, a seguito di pronunce del Consiglio di Stato che impongono all’amministrazione comunale di realizzare ex novo “la cittadella”).
Il problema degli organismi di protezione sociale, già noto ai delegati Cgil è stato peraltro oggetto di particolare richiesta al Sottosegretario Cossiga.
In merito a quanto sovraesposto, la Fp Cgil difesa si riserva di chiedere uno specifico incontro al Gabinetto del Ministro.
FPCGIL DIFESA
Noemi Manca