Min. Difesa: comunicato – Audizioni Commissione Difesa Senato

18 Luglio 2011

Comunicato

 

COMUNICATO FPCGIL DIFESA DEL 25.05.2009

DIFESA SERVIZI S.P.A.

Audizione, ai sensi dell’articolo 46, comma 1, del Regolamento, del sottosegretario di Stato all’economia e alle finanze, Alberto Giorgetti, in relazione a questioni afferenti la tutela dei segni distintivi delle Forze armate e la costituzione della società “Difesa Servizi Spa”
Seduta pomeridiana della Commissione Difesa Senato

“SIAMO CONTRARI AL PROGETTO di privatizzazione delle funzioni del Ministero della Difesa per la mancanza di controllo parlamentare.

Il provvedimento non contiene l’individuazione di quali saranno i compiti e le attivita’ della S.p.A. né l’ambito rispetto al quale diviene unica “Centrale di Committenza”.

Sostanzialmente si individua una sorta di “Consip Difesa”, non si capisce perché questo avvenga solo per il Ministero della Difesa e non per tutte le pubbliche amministrazioni.

Perche’ una S.p.A. per la gestione del patrimonio immobiliare della Difesa quando esiste già, in proposito, una legge dello Stato?

Probabilmente per gestire un patrimonio immobiliare che si aggira intorno ai quattro miliardi di euro, il cui programma di vendita e permuta e’ stato presentato dal Ministero recentemente a Cannes.

Nulla viene detto rispetto al futuro e alle tutele del personale civile della Difesa conseguente alla costituzione della Difesa S.p.A.

Siamo di fronte ad una norma che attribuisce ad un consiglio di amministrazione, una delega molto ampia che normalmente dovrebbe esercitare il governo.
Si affidano competenze di “house providing” quando è noto che la normativa europea vieta l’affidamento di “servizi pubblici” a societa’ in house.
Abbiamo richiamato i componenti della Commissione ad un’attenzione su tale operazione che comporterà una lievitazione dei costi per la collettività, sia perché le società private sono soggette a un diverso regime fiscale, sia perché non sono previsti tetti al numero dei consiglieri di amministrazione né alle loro retribuzioni.
Il parere della Corte dei Conti a tal proposito, come abbiamo più volte ripetuto, è noto: le privatizzazioni producono costi, non benefici.

Siamo preoccupati per la possibilità prevista nel disegno di legge che nei siti militari si possa produrre energia elettrica poiché si sfuggirebbe a qualunque controllo di quel territorio da parte delle istituzioni locali.
Cosa ne sarà poi delle lavoratrici e dei lavoratori del Ministero una volta definito il funzionamento della Difesa Servizi Spa, non è dato sapere, come non è chiaro quale sia il reale motivo di una tale operazione.
Abbiamo chiesto che si attivi la contrattazione sulle ripercussioni sul personale civile, nel caso che il governo persista su un progetto che riteniamo sbagliato e pericoloso per la democrazia di questo paese.”


 
 
QUESTO IL NOSTRO COMUNICATO, riportiamo di seguito quanto dichiarato dal Sottosegretario Giorgetti nell’audizione che riprende le nostre osservazioni, UN CASO?
 

 
 

“……..rileva preliminarmente che la creazione di una società in house del ministero della Difesa pone il problema di definire i rapporti con le strutture dello Stato già operanti nel settore, con riferimento sia a quelle interne allo stesso dicastero, sia a quelle relative a società pubbliche o a partecipazione pubblica. In particolare per queste ultime, la necessità di evitare duplicazioni e conflitti di attribuzioni è maggiore che non nel caso delle strutture interne alla Difesa e presuppone un coordinamento delle attività da effettuarsi ex ante. Il disegno di legge n. 1373, tuttavia, sembra affrontare la problematica in modo indiretto, attraverso quanto disposto dall’articolo 2, con il quale si richiama esplicitamente l’articolo 14-bis del decreto-legge n. 112 del 2008. Tale norma, infatti, prevede la possibilità, per la direzione generale dei lavori e del demanio del ministero della Difesa, di avvalersi del supporto tecnico operativo di una società pubblica (o a partecipazione pubblica), con particolare qualificazione professionale ed esperienza commerciale nel settore immobiliare; ciò ai fini di operazioni concernenti alienazioni, permute, valorizzazioni e gestione dei beni, che -tra l’altro- possono essere effettuate anche ai sensi dell’articolo 58 del medesimo decreto-legge (ricognizione e valorizzazione del patrimonio di regioni, comuni ed altri enti locali)…….EVENTUALI SOVRAPPOSIZIONI E DUPLICAZIONI DI COMPETENZE POTREBBERO EMERGERE SIA NELL’AMBITO DELLE FUNZIONI DI CENTRALE DI COMMITTENZA PER LA DIFESA, SIA NELLA GESTIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE………..UN SECONDO ASPETTO da chiarire riguarderebbe, poi, la possibile sovrapposizione con il ruolo della CONSIP; al riguardo, appare infatti opportuno chiarire che il predetto organismo conserverà il suo ruolo, poiché alla costituenda Difesa Servizi potrà essere affidato il compito di procedere all’acquisizione di beni o servizi che presentino prevalenti aspetti legati al segreto militare (quale, ad esempio, l’acquisto di motovedette con apparecchiature speciali), laddove l’acquisto di servizi e beni aventi natura standardizzata continuerà ad essere effettuato tramite CONSIP. INFINE, UNA TERZA PROBLEMATICA potrebbe essere rappresentata da possibili richieste da parte di altri ministeri per provvedimenti analoghi. Si tratterà, al riguardo, di verificare in concreto se e quali attività potrebbero stimolare altre amministrazioni a richiedere la costituzione di una struttura ad hoc per le loro esigenze.
Riguardo, poi, al tema della gestione del patrimonio immobiliare assume, a suo avviso, rilevanza la possibile sovrapposizione di attività e competenze rispetto all’Agenzia del Demanio e alle funzioni affidate alle società Patrimonio dello Stato, Fintecna Immobiliare e CONSAP. Peraltro, le attività di valorizzazione del patrimonio immobiliare potrebbero essere effettuate dal ministero della Difesa già nell’ambito del quadro normativo vigente, in particolare a seguito di quanto statuito dall’articolo 14-bis del decreto-legge n. 112 del 2008.
….. potrebbero pervenire richieste per provvedimenti analoghi da parte di altri ministeri. Andrebbe, a suo avviso, tenuto inoltre presente anche quanto posto in evidenza dalla Corte dei Conti, sulla necessità di evitare duplicazioni e costi di gestione per la pubblica amministrazione.
Sulla base di quanto precede, sembra quindi mancare, nel provvedimento all’esame della Commissione, la previsione di una chiara disciplina dei rapporti tra la costituenda società e le strutture della pubblica amministrazione già esistenti, aventi competenze analoghe e qualificazione professionale nei settori nei quali essa andrà ad agire. In tal senso, sarebbe pertanto opportuno sottolineare che l’attività della società Difesa Servizi avverrà avvalendosi delle società pubbliche o a partecipazione pubblica già esistenti, E CHE IL COSTITUENDO ORGANISMO OPERERÀ DIRETTAMENTE PER QUELLE ATTIVITÀ NON GIÀ ATTRIBUITE AD ALTRE STRUTTURE. Andrebbe altresì ribadita, a suo avviso, la previsione, (esplicitata al comma 3 dell’articolo 14-bis del decreto-legge n. 112 del 2008), secondo cui la Difesa opererà per le attività previste dal disegno di legge sentito il ministero dell’Economia e delle Finanze, al fine di assicurare il controllo dei costi ed il pieno utilizzo delle strutture societarie esistenti…..”.

 
 

INSOMMA SEMBREREBBE CHE ALL’INTERNO DELLA COMPAGINE GOVERNATIVA ESISTANO DELLE DIVERGENZE RISPETTO AL RUOLO E ALL’AMBITO DI OPERATIVITA’ DELLA DIFESA SERVIZI SPA .

Il rappresentante del governo in risposta dichiara che quelli richiesti sono solo “APPROFONDIMENTI DI NATURA TECNICA”!!!!!

NOI CHIEDIAMO INVECE UN APPROFONDIMENTO DI NATURA POLITICA, QUALE RAGIONI DI OPPORTUNITA’ HANNO MOTIVATO LA SCELTA GOVERNATIVA , (escludendo l’art. 1 del ddl 1373 relativo alle “sponsorizzazioni” dei marchi) DI CREARE UNA SOCIETA’ DIFESA SERVIZI S.P.A.????? .
ANCORA UNA VOLTA RIBADIAMO IL NOSTRO DISSENSO A QUESTA PRIVATIZZAZIONE DEL MINISTERO E DELLE SUE ATTRIBUZIONI ISTITUZIONALI.

FP CGIL DIFESA
Noemi Manca

 
 

 
 
 
 
 
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