SENZA DI ME UN DANNO PER IL PAESE
Il Presidente del Consiglio ha affermato “Senza di me un danno per il Paese” , la convinzione che sostiene queste affermazioni è commovente.
Come lavoratori del Ministero dell’Ambiente e come cittadini vogliamo allora, con le lacrime agli occhi, ringraziare il Presidente del Consiglio per le miracolose imprese che hanno migliorato sia la nostra condizione di lavoratori pubblici sia più in generale la nostra condizione di cittadini italiani.
Lo ringraziamo perché:
– non rinnoverà i nostri Contratti collettivi con un danno immediato e diretto sulle nostre retribuzioni e sulle condizioni di vita delle nostre famiglie;
– non ci consentirà di votare le nostre RSU con la conseguenza che anche questa espressione di democrazia diretta nei posti di lavoro verrà meno;
– da circa un anno il Ministero dell’Ambiente è in un caos organizzativo che rende impossibile qualsiasi seria azione di politica ambientale in materia di dissesto idro-geologico, inquinamento atmosferico, rifiuti e bonifiche, consegnando di fatto la struttura nelle mani di esperti e consulenti super pagati e con innumerevoli incarichi;
– a causa di questo caos non è possibile rafforzare le competenze e i controlli in campo ambientale rendendo di fatto il ricorso alle gestioni “emergenziali” l’unica soluzione, con un’appropriazione di funzioni proprie del Ministero da parte della Protezione civile che consentono al responsabile della Protezione Civile di “caldeggiare” anche la nomina del presidente dell’Ispra;
– con il blocco del turn-over impedisce nuove assunzioni, ma consente che società in house nel caso del Ministero dell’Ambiente la Sogesid, procedano senza alcun controllo ad assunzioni e incarichi di consulenza, i cui costi non sono certo un risparmio per la collettività;
– consente che nel Parco Nazionale del Vesuvio ci siano 2 discariche i cui tempi di bonifica non è dato conoscere e contemporaneamente con il taglio delle risorse destinate alla gestione dei 17 parchi nazionali ha reso impossibile qualsiasi azioni di tutela di questo prezioso patrimonio naturale.
Per tutti questi motivi, ci risparmi pure la sua attività come Capo del Governo, il sacrificio è comprensibile quando è finalizzato e dura poco, ormai il più è stato fatto. Ci lasci al nostro destino che, senza la sua opera, forse potrà migliorare.
E intanto il 6 novembre come lavoratrici ed i lavoratori pubblici saremo nelle piazze, nei mercati, davanti agli ospedali e ai Municipi, per incontrare i cittadini. Con gazebo, conferenze stampa e volantinaggi vogliamo confrontarci e costruire un’alleanza con i cittadini che sono i destinatari del nostro lavoro e per spiegare loro quali diritti e quali servizi stanno venendo mano grazie alla politica di tagli e di attacco al lavoro pubblico.
Roma, 2 novembre 2010
IL COORDINAMENTO NAZIONALE