Medici – RU486, l’obiezione di coscienza non limiti l’esigibilità, intervengano le Regioni

18 Luglio 2011

NEWS

RU486, l'obiezione di coscienza non limiti l'esigibilità, intervengano le Regioni

 
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
 

E’ forte il rischio di una grave limitazione della utilizzazione clinica della pillola abortiva RU486 a causa dell’obiezione di coscienza, arrivata ad oltre il 70% tra i ginecologi. E chi non obietta rischia di essere emarginato e penalizzato nella carriera.

Chiediamo pertanto alle Regioni di attenersi rigorosamente alle legge 194 anche per quanto concerne l’articolo 9, con l’obbligo per tutti gli ospedali di assicurare l’effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza, anche attraverso la mobilità del personale.

Ci permettiamo comunque di ricordare che l’obiezione di coscienza non esonera dall’assistenza antecedente e conseguente all’intervento, e auspichiamo che la guida delle strutture pubbliche interessate, dai consultori alle unità ospedaliere, sia affidata a chi non obietta.

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