Medici – Lettera di una moglie di un medico” rottamato” a 60 anni

18 Luglio 2011

NEWS

Lettera di una moglie di un medico" rottamato" a 60 anni

 
Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera:

Sono una dirigente dello Stato. Mio marito è medico ospedaliero, 60 anni, con lo stesso entusiasmo di quanto ne aveva 30. Non più tardi di ieri sera mi raccontava del suo lavoro, dei suoi pazienti. Oggi ho ricevuto la lettera di “rottamazione” dall’ asl: 6 mesi di tempo e poi arrivederci. Non ho il coraggio di dare la lettera questa sera a mio marito. Non se l’aspetta. A 60 anni appena ha ancora tanto da dare. Certo, i direttori sanitari, nelle mani della politica preferiscono i giovani “disponibili”Disponibili anche a mandare a casa i pazienti con la febbre:bisogna fare i numeri: perchè tuttavia se si tratta di un loro parente la degenza è più lunga?
Sono avvilita e mi sento tradita dal centro destra per il quale voto da 35 anni.
Ma devo avere l’umiltà di riconoscere che la cgil (ho scaricato da internet un pò di materiale) è l’unica ad aver il coraggio di opporsi ai direttori generali.Grazie per quanto fate e per la prima volta ,io che sono stata sempre fedele ai miei ideali, ho forti dubbi e credo che nel futuro…….
perchè non rottamare il governo, hanno tutti più di 70 anni. Secondo la logica Brunetta non hanno più niente da dare.
Grazie per avermi letto

Lettera firmata
 
NOTA REDAZIONALE
La FPCGIL Medici continua nel suo impegno per contrastare le norme di Brunetta che colpiscono i dirigenti medici e veterinari. Si tratta di una battaglia portata avanti in Parlamento anche da altre OO.SS mediche. Noi comunque il 13 febbraio sciopereremo e scenderemo in piazza a Roma, convinti che a fronte dell’arroganza e del disprezzo dimostrato da questo Governo nei nostri confronti ci sia bisogno di forti iniziative di protesta. E non si tratta solo delle norme sui prepensionamenti e sul 30% sul risultato, ma delle norme contro il codice deontologico sui clandestini e sul testamento biologico, della volontà di licenziare i precari, di non volere rivalutare l’indennità di esclusività, delle tasse sempre più alte sulle nostre retribuzioni, degli aumenti insufficienti per il 2008 e 2009 decisi unilateralmente da Brunetta, della mancanza di un tavolo di confronto, promesso e poi negato, di un accordo separato sul modello contrattuale che diminuirà sempre di più il nostro potere di acquisto, e di tante altre azioni vessatorie. E’ ora di dire basta

 
 

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