Ieri è stato consegnato alle OO.SS Confederali del Pubblico Impiego un protocollo per il rinnovo del biennio contrattuale 2008-2009, estremamente scarno e privo di reali innovazioni rispetto alla vertenza in corso.
Il Governo dichiara infatti – nell’invarianza delle risorse previste dal D.L. 112 poi L. 133 e senza stanziamenti nuovi in finanziaria – che mette a disposizione i noti, fin qui da tutti considerati insufficienti, 70 euro lordi mensili . Inoltre il protocollo prevede la ripartizione della somma dedicando 60 euro al tabellare e 10 al salario accessorio.
Per i dirigenti medici e veterinari il tutto si tradurrebbe, ipotizzando gli stessi meccanismi adottati per le altre tornate contrattuali, in circa 150 euro lordi, poco più della metà ottenuta nel biennio 2006/2007, che è stata di 260 euro lordi !!
Si è preteso di registrare l’adesione su questo protocollo, e si è avuto l’assenso tra le OO.SS. rappresentative solo della FP CISL e della UIL PA. In conseguenza di ciò all’Aran non può ad oggi essere sottoscritta alcuna intesa visto che non si raggiunge il 51% previsto dalla legge sulla rappresentanza.
E’ talmente vero che il ministro Brunetta si è affrettato a dichiarare la necessità di superare il braccio di ferro con la CGIL utilizzando la legge in votazione al Parlamento che prevede la possibilità per il Governo di erogare unilateralmente il 90% delle somme stanziate nella finanziaria prendendo evidentemente atto che non hanno la maggioranza necessaria.
CISL e UIL non hanno ad oggi sospeso o revocato gli scioperi indetti mostrando di voler riflettere in proposito.
Rimane pertanto pertanto ferma la nostra adesione allo sciopero nazionale del pubblico impiego proclamato da FP–CGIL, CISL–FP, UIL–PA e UIL–FPL, articolato nelle tre giornate del 3 novembre (per le regioni Toscana, Umbria, Marche, Lazio), del 7 novembre (per le regioni Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna), e del 14 novembre (per le regioni Campania, Molise, Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna).