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SEGRETERIE NAZIONALI AGENZIE FISCALI
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
On.le Prof. Giulio TREMONTI
Onorevole Sig. Ministro,
nei giorni scorsi le scriventi OO.SS. con un telegramma inviatoLe, manifestarono forte preoccupazione per le notizie relative al ritiro del Decreto per l’erogazione delle somme derivanti dall’applicazione del comma 165, a seguito di alcuni rilievi formulati dalla Corte dei Conti.
A tutt’oggi nessuna risposta o rassicurazione è pervenuta, con la conseguenza che cresce negli Uffici la protesta ed il malcontento per la mancata corresponsione di premi di produttività relativi ad attività già svolte e nonostante i notevoli risultati raggiunti in questi anni in termini di efficacia e di efficienza.
Non abbiamo alcuna posizione preconcetta nei confronti delle richieste avanzate dalla GdF, ma ribadiamo che le risorse stanziate con il DPR bastano appena a riconoscere l’apporto fornito dal personale civile, essendo state tra l’altro già sottostimate, e che ogni allargamento della platea dei beneficiari potrà avvenire solo previa implementazione delle risorse.
Appare invece necessario riprendere in tempi brevi l’iter del Decreto, in quanto ogni ulteriore ritardo sarebbe inaccettabile.
Inoltre è necessario – a fronte della presa di posizione da parte della componente militare del Ministero – ripensare l’insieme del sistema degli incentivi economici di produttività, ciò per ottenere sempre maggiori risultati, nell’interesse del sistema paese, nel contrasto all’evasione ed alle frodi.
I tassi di evasione stimati non sono degni di un paese civile ed industrializzato come il nostro, di una democrazia come quella italiana.
E’ necessario pertanto rafforzare e non indebolire la macchina fiscale, ampliandone i poteri ispettivi e di controllo, le risorse impegnate, i mezzi logistici ed infrastrutturali.
Per affrontare le tematiche esposte, per trovare soluzione alle criticità emerse, Le chiediamo una urgente, quanto dovuta convocazione.
In mancanza di segnali in tale direzione, il protrarsi del Suo silenzio non potrà che essere interpretato come chiusura nei confronti del personale e dei suoi rappresentanti, e comporterà l’adozione di conseguenti iniziative di mobilitazione e di lotta a tutela del personale e del funzionamento dell’Amministrazione finanziaria.
Roma, 5 giugno 2008
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SERIO SILVERI CEFALO