FP–CGIL CISL–FP UIL–PA
Roma, 28 settembre 2007
On. Alfonso Pecoraro Scanio
Ministro dell’Ambiente della
Tutela del Territorio e del Mare
SEDE
On. Ministro,
ancora una volta siamo costretti a richiamare la sua attenzione sugli aspetti preoccupanti che assume il ricorso alle molteplici tipologie contrattuali presso il Ministero dell’Ambiente.
Nei diversi incontri avuti per affrontare le problematiche connesse al fenomeno del precariato e la possibile stabilizzazione, a partire dallo scorso settembre, le nostre sigle sindacali unitariamente hanno evidenziato la necessità di affrontare in maniera complessiva il fenomeno, attraverso l’adozione di un piano di stabilizzazione in grado di individuare soluzioni concrete ai diversi aspetti della questione, con trasparenza ed in maniera condivisa.
La richiesta più volte ribadita e preliminare a qualsiasi discussione è stata quella di garantire, nelle more dell’avvio dei processi di stabilizzazione, la continuità contrattuale per i lavoratori censiti dall’Ufficio di Gabinetto a dicembre 2006 e di bloccare ogni nuova assunzione precaria. Fino ad oggi, nonostante i ripetuti incontri e le forme di pressione poste in atto dalle OOSS, non si è individuato un percorso condiviso per l’attuazione delle norme sulla stabilizzazione del personale precario contenute nella finanziaria e ciò è ancora più grave in relazione all’imminente discussione della nuova legge finanziaria..
In particolare per i rinnovi contrattuali di larga parte del personale precario non sono stati individuati criteri con il risultate che per alcuni non c’è stata possibilità di rinnovo mentre per altri , come nel caso del contingente di lavoratori con contratto a tempo determinato diretto con il Ministero dell’Ambiente si è proceduto al rinnovo , attraverso una Convenzione con il Formez, con una diversa tipologia contrattuale. Per questi lavoratori la “continuità contrattuale” comporterà la perdita di un contratto diretto con l’Amministrazione e l’attivazione di un nuovo contratto co.co.pro., cosa che in alcuni casi allontana definitivamente la prospettiva di stabilizzazione.
Va aggiunto a quanto esposto che ancora nessuna risposta è stata data ai lavoratori utilizzati tramite l’APAT, per i quali “semplicemente” non c’è stato alcun rinnovo e che le varie Direzioni Generali continuano, fatto gravissimo, a stipulare Convenzioni che prevedono la somministrazione di nuovi lavoratori precari .
La giustificazione ufficiale di questa situazione di stallo è la mancanza di risorse economiche ministeriali per procedere all’assunzione diretta dei lavoratori precari. Giustificazione che non trova alcun fondamento di fronte ad operazioni come quella con il Formez il cui costo dovrebbe aggirarsi intorno ai 3 milioni di euro e che sta consentendo in questi giorni l’arrivo di nuovi lavoratori.
E’ inammissibile che in presenza di una condizione di precarietà censita dalla stessa Amministrazione – sono circa 600 i lavoratori precari “storici” – si attivino nuovi contratti senza, tra l’altro, che ci sia una informativa sulle motivazioni che li rendono indispensabili e dopo che altri lavoratori, con esperienze e competenze specifiche, sono stati mandati a casa.
Perché il ministero non può utilizzare direttamente le proprie risorse, ma ancora una volta si sceglie di esternalizzare? Quali sono i percorsi che il Ministero intende attivare in vista della nuova Legge Finanziaria?
Alla luce di quanto segnalato e per poter individuare un percorso che vada nella direzione della lotta alla precarietà e di un rafforzamento del Ministero dell’Ambiente le chiediamo un incontro urgente.
I SEGRETERI GENERALI
FP–CGIL CISL–FP UIL–PA
Carlo Podda Rino Tarelli Salvatore Bosco