FP–CGIL FP–CISL UIL–PA
Roma, 22 marzo 2007
Al Ministro dello Sviluppo Economico
On. Pierluigi Bersani
Al Ministro del Lavoro e della P.S.
On. Cesare Damiano
Al Direttore Generale per gli Enti Cooperativi
Dr. Piero Antonio Cinti
Al Direttore Generale AA. GG. e Personale
del Ministero del Lavoro e della P.S.
Dr. Massimo Pianese
R O M A
TELEGRAMMA – FAX
Oggetto: VIGILANZA SULLE SOCIETA’ COOPERATIVE
La recente stipula di una “nuova” convenzione, tra il Ministero del Lavoro ed il Ministero dello Sviluppo Economico(ex Attività Produttive), finalizzata ad una diversa gestione della attività di vigilanza sulle società cooperative, sta determinando – per le difficoltà di ordine operativo e funzionale in capo alla Direzione Generale per gli Enti Cooperativi – l’interruzione formale dell’attività di vigilanza ordinaria e straordinaria, così come predeterminato dalle norme di riferimento.
Con le problematiche gestionali più volte stigmatizzate, è reso sempre più difficoltoso l’espletamento di un servizio istituzionale quale la vigilanza alle società cooperative, con la conseguente mancanza di tutela di natura contributiva e previdenziale per i soci lavoratori.
Inoltre, è conseguente il mancato rilascio del certificato di revisione nei tempi previsti dalla legge agli enti cooperativi già ispezionati e necessario per usufruire dei vari benefici previsti.
Infine viene meno la verifica dell’avvenuto versamento del contributo di revisione, (attualmente è previsto un minimo di euro 260,00 ed un massimo di euro 3.630,00) di cui una quota parte è destinata allo sviluppo ed all’incremento dell’attività cooperativistica ed un’altra parte invece è destinata alla formazione ed all’aggiornamento degli ispettori di società cooperativa in servizio presso il Ministero del Lavoro e presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
In ordine a quanto appena evidenziato, si precisa che detto capitolo di bilancio non è mai completamente utilizzato per tali scopi, pertanto buona parte di tali risorse economiche viene versato alle casse dell’erario.
Accertate le irresponsabili deficienze appena evidenziate, si richiede il ripristino immediato dell’attività di vigilanza e l’urgente programmazione di un tavolo di confronto sulla materia, atto ad evitare la completa paralisi di tale obbligatoria funzione da parte di pubblici funzionari e l’originarsi di preoccupanti tensioni fra tutti i lavoratori coinvolti.
L’auspicio di tale congiunto approfondimento, è da intendersi per individuare soluzioni condivise da tutti i soggetti istituzionali coinvolti, che possano garantire la continuità dell’attività di vigilanza unitamente alla salvaguardia delle professionalità in campo, siano essi ispettori o revisori, dipendenti del Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico.
Eventuali decisioni di affidare la revisione delle cooperative non aderenti, alle Associazioni di Rappresentanza, all’ordine dei Dottori Commercialisti e/o a quello dei ragionieri e periti commerciali, è da escludere perché manifestamente anticostituzionale (l’attività di vigilanza per disposizione deve essere esercitata dallo Stato).
Non si può obbligare una cooperativa ad aderire ad organismi non statali perché il controllato risulterebbe anche controllore nella maggior parte dei casi, segnando gravi processi di imparzialità oltre che di incostituzionalità.
In assenza di urgente riscontro, le scriventi Organizzazioni Sindacali attueranno incisive azioni sindacali, anche mediante l’utilizzo dei mezzi di informazione pubblici, a tutela delle professionalità del Ministero del Lavoro e del corretto e trasparente utilizzo della funzione ispettiva alle Società Cooperative.
FP–CGIL FP–CISL UIL–PA
Giuseppe Palumbo Immacolata Dui Palmina D’Onofrio