Lettera aperta alla Turco sulla Sanità in Campania

18 Luglio 2011

Lettera aperta alla Turco sulla Sanità in Campania

Lettera aperta alla Turco sulla Sanità in Campania di Luigi Savio, Segretario Regionale Fp Cgil Campania e Giosuè Di Maro Segretario Regionale Fp Cgil Medici Campania.
 
Pregiatissimo Ministro della Salute, On. Livia Turco,
abbiamo letto con interesse l’intervista da Lei rilasciata all’Espresso del 10 maggio contenuta nell’articolo “Ospedali killer” sul quale vorremmo fare alcune considerazioni di ordine generale ed in merito al Piano di Rientro sottoscritto tra Governo e Regione Campania.
Nella intervista il Suo ragionamento parte da temi di scottante attualità e successivamente, nell’ affrontare a viso aperto le criticità ed i nodi strutturali del Sistema Salute, enuncia alcune considerazioni che noi tutti,cittadini ed operatori, ci sentiamo di condividere.
Lei ha affermato che “..la politica ha abbandonato il SSN e si è occupata solo dei vincoli di bilancio…” e pertanto il Suo impegno è tutto teso a realizzare una inversione di tendenza che metta al centro della politica sanitaria non più il “pareggio di bilancio” ma “qualità e sicurezza”, valorizzando e motivando gli operatori nell’ambito di un sistema efficiente, e noi aggiungiamo efficace, ed economicamente sostenibile.
Nel corso della intervista afferma, inoltre, che i Piani di Rientro concordati tra Governo ed alcune Regioni, tra le quali la Campania, sono stati preparati cercando di razionalizzare l’esistente mediante una riduzione dei posti letto, una revisione di molti accreditamenti di strutture private e riducendo gli sprechi.
Considerato che buona parte del Piano di Rientro della Campania riguarda tagli al personale, con il blocco totale delle assunzioni e dei contratti a termine, il blocco parziale del turn-over, la riduzione del 20% dei fondi contrattuali già definiti e destinati al “secondo livello di contrattazione” e la mancata stabilizzazione dei precari prevista dalla Finanziaria Nazionale 2007, a questo punto si innesca un pericoloso cortocircuito tra le Sue giuste affermazioni di principio e la realtà dei fatti.
Ci chiediamo e Le chiediamo come sia possibile rilanciare il Sistema Salute in Campania agendo con una “mannaia” sia sul personale, con effetti devastanti nell’ambito della efficace erogazione di servizi sanitari ai cittadini, sia sul lavoro, con pericolosi risvolti sul versante sociale a seguito della riduzione in 3 anni di circa 8000 posti di lavoro, del mancato rinnovo di circa 2000 contratti a tempo determinato di personale che opera prevalentemente in aree critiche, quali emergenza sanitaria, anestesia e rianimazione e radiologia.
La nostra impressione è che oltre all’ obiettivo dichiarato e senza dubbio condivisibile di una manovra necessaria e non più rinviabile, di riorganizzazione e di risanamento strutturale e finanziario, il “pensiero” non esplicitato ma ricorrente è che la spesa sanitaria in Campania sarebbe fuori controllo non per la latitanza della politica regionale che è stata incapace di una sera programmazione sanitaria, ma per colpa dei lavoratori, individuandoli quale unica fonte di sprechi.
Delle due l’una o i lavoratori sono una risorsa sui quali investire o sono individuati essere una fonte di sprechi, contravvenendo quanto da Lei affermato, ragion per cui non si comprende questo atteggiamento ambiguo e contraddittorio.
Noi siamo perfettamente consapevoli che il S.S.R. in Campania è un sistema fortemente squilibrato sia in termini territoriali sia come qualità dell’offerta, produce consistenti diseconomie nella organizzazione e nella erogazione dei servizi, non eroga a tuttoggi l’insieme dei LEA ed è un sistema sanitario a più basso indice di gradimento da parte dei cittadini.
E’ da anni che chiediamo alla politica un confronto serio e non più procrastinabile che riorganizzi il territorio, che deve essere governato e gestito dal Distretto Sanitario, l’ospedale con la rete dell’eccellenza ed il sistema integrato di emergenza sanitaria, elemento di cerniera tra i tanto declamati due pilastri del S.S.N., al fine di combattere con incisività gli sprechi (contratti di collaborazione ed appalti) e le diseconomie (esternalizzazioni, doppioni di reparti, non utilizzo di posti letto dell’Università nel SSR) ma senza ridurre i livelli di assistenza e la qualità del Sistema Salute, sapendo che al centro del sistema è presente il cittadino ammalato con tutto il suo carico di ansie, paure e dolore.
E’ per questi motivi che la CGILFP della Campania, in maniera unitaria con CISLFP e UILFPL, hanno indetto una prima Manifestazione Regionale a Napoli per il giorno 22 Maggio p.v. al fine dichiarato di riaprire il tavolo di trattativa con il Governo per rilanciare il S.S.R. nella direzione delle affermazioni da Lei rilasciate all’ Espresso.
Certi della Sua sensibilità le scriventi Segreterie Regionali attendono fiduciose una Sua risposta

Napoli 14.05.2007

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