Crescerai i figli, li porterai a scuola ogni mattina e poi di corsa in ufficio, anche se hai la febbre e stai male perché non puoi permetterti di restare a casa segregata agli arresti domiciliari.
Un ufficio dove i tuoi dirigenti sono quasi tutti uomini, perché lavori in un mondo dove non conta essere bravi o professionali per far carriera e dove nonostante le donne siano la maggioranza chi comanda è sempre un uomo.
Esci dal tuo ufficio, vai a riprendere i figli e via a casa a gestire la famiglia con il tempo che non basta mai.
Gli anni passano i figli crescono e tu accudisci i tuoi genitori sempre più anziani e giorno dopo giorno dai tutta te stessa alla tua famiglia e al tuo lavoro.
Ora il tuo futuro sta cambiando non sarà più quello di una volta, dovrai lavorare fino a 65 anni.
Lavoratrice diversa tra le lavoratrici.
Il tuo peccato originale e quello di essere una dipendente pubblica.
…e intanto, domenica, è l’8 marzo.
Roma 04/03/2009
p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi
Le donne in pensione a 65 anni…