MASTRAPASQUA: CHIACCHIERE E DISTINTIVO
Il rapporto annuale dell’INPS dedica un intero capitolo alla L.150 , magnificandone gli effetti sulla produttività!!!
Se questo non bastasse il “presidente” dichiara, inoltre, che “il complesso di tali documenti ha la finalità di garantire adeguati livelli di trasparenza, legalità, sviluppo della cultura dell’integrità e della meritocrazia”
Inaudito!
Capiamo che essendo a scadenza mandato faccia di tutto per garantirsi un eventuale rinnovo, ma qui siamo alla farsa.
La L. 150/09 in termini di misurazione della performance riporta indietro l’INPS di 30 anni.
Noi avevamo già un sistema di misurazione del risultato che funzionava alla grande, ne è testimone il fatto dell’enorme salto qualitativo fatto dal nostro Ente negli ultimi decenni.
La L.150/09 ha il solo spirito di tendere ai risultati attraverso la minaccia di sanzioni, economiche e non solo, per i dipendenti, mortificandone dignità e professionalità.
All’INPS , è la storia che parla e non le vaneggianti dichiarazioni di un presidente, negli ultimi 30 anni si sono raggiunti risultati tali da rendere l’Ente una delle punte di diamante della pubblica amministrazione, attraverso la contrattazione, la condivisione, la partecipazione attiva dei lavoratori alla mission dell’Istituto.
E poi, come può, questo presidente, parlare di merito?
Sono anni che la FP CGIL chiede un sistema di valutazione che tracci percorsi di carriera della dirigenza, sono anni che la FP CGIL chiede nuovi sistemi più trasparenti e oggettivi per le attribuzioni delle p.o., sono anni che chiediamo un sistema di valutazione delle posizioni organizzative attribuite.
Questo presidente non ha mai risposto, preferendo al merito una gestione esclusivamente discrezionale e clientelare.
L’unico merito è quello di dire sempre signorsì?
L’INPS sta migliorando?
Lo vada a raccontare alle persone in fila ai nostri sportelli, alle associazioni di categoria, agli invalidi civili, ai pensionati che presentavano da noi il 730.
Lo vada a raccontare alle Lavoratrici e Lavoratori che giorno dopo giorno danno l’anima, non per il presidente, ma per i cittadini che ad essi si rivolgono per avere risposte.
A queste persone ne la L.150 né il presidente danno risposte ma una sola certezza, se si continua così prima o poi chiudiamo.
La CGIL crede fermamente che il rilancio dell’Ente vada affrontato attraverso una nuova stagione di confronto e partecipazione, oggi invece è tutto eterodiretto, dal ministro di turno, e vincolato da una norma che tende esclusivamente ad eliminare il servizio pubblico.
C’è una sola categoria che può ritenersi soddisfatta di come stanno andando le cose: gli evasori.
Il combinato disposto tra riorganizzazione interna della vigilanza e DL 70 hanno di fatto messo al tappeto la funzione di vigilanza dell’istituto.
Prima di andare nelle sedi istituzionali, a raccontare cose che non esistono, il presidente abbia il coraggio di guardare in faccia ad uno ad uno i dipendenti di quest’Istituto, abbia il coraggio di ascoltarli e soprattutto abbia il coraggio di presentarsi davanti al Governo a difesa e tutela dei lavoratori che ha l’onore di rappresentare e non per tutelare solo se stesso.
E vogliamo parlare di trasparenza?
Quando convocherà l’osservatorio sul Bilancio dell’INPS?
Quando risponderà alla richiesta d’informativa sugli appalti all’istituto?
Ormai lo sappiamo bene, il nostro caro (ma quanto ci costa!!!) presidente ama molto più apparire che essere!
Roma 25 maggio 2011
p. Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi