Mentre a Roma l’Amministrazione convoca le OO.SS. in modo altalenante e senza un filo logico, sul territorio le cose continuano ad andare avanti.
Mentre in DG si sta ancora discutendo dello straordinario, alcuni direttori hanno già cominciato a deciderne autonomamente, senza alcun confronto con le OO.SS, le modalità di attuazione (vedi ad esempio Milano).
Altri Direttori Regionali, invece, stanno provando a spostare capi agenzia senza alcun motivo valido e al di fuori di ogni norma contrattuale.
Questo è quello che succede quando si tenta di forzare le regole, quando tutto viene lasciato all’improvvisazione, quando il centro non dà risposte alla periferia e la periferia comincia a interpretare norme non ancora sottoscritte.
Se si abbattono le mura, rappresentate dal CCNL e dal CCNI, poste a difesa delle lavoratrici e dei lavoratori, allora la calata dei barbari e la razzia dei diritti conquistati con anni di lotta è inevitabile.
Queste mura vanno difese e rafforzate da tutti quanti noi, la difesa deve partire dal basso, dai lavoratori, e le OO.SS. non devono far altro che ascoltarne la voce e non cercare di sfaldare il muro dall’interno restando sorde e seguendo solo le indicazioni che calano dall’alto.
Il 9 e 10 febbraio,14082 dipendenti Inps su 26871 hanno detto la loro sul biennio economico 2008/2009.
Questa grande dimostrazione e voglia di democrazia non può e non deve restare inascoltata, testimonia la volontà dei lavoratori di essere parte attiva e di non voler subire passivamente.
Ora un nuovo grande momento di democrazia è in corso:
il referendum sulla riforma degli assetti contrattuali proposto da Governo e Confindustria e sottoscritto da Cisl e Uil.
Una riforma che se andasse in porto cancellerebbe di fatto il ruolo del CCNL e della contrattazione integrativa, demandando il tutto al Governo di turno (vi alleghiamo un’analisi degli effetti sul lavoro pubblico dell’accordo separato).
Roma 24/03/2009
PER TUTELARE I TUOI DIRITTI, USA IL MODO PIU’ SEMPLICE:
VOTA E VOTA NO
p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi