La performance
E’ stato pubblicato lo schema di decreto legislativo di attuazione delle legge 4 marzo 2009 n.15.
In attesa di farne un’analisi più specifica ci sorgono spontanee alcune valutazioni.
Tutto ruota intorno alla misurazione della performance e al raggiungimento di specifici obiettivi anche individuali.
L’art. 19 identifica criteri per la differenziazione delle valutazioni prevedendo differenti livelli di performance in modo che al 25% del personale, collocato in fascia di merito alta, venga attribuito il 100% del trattamento accessorio collegato alla performance individuale, al 50% del personale, collocato in fascia intermedia, il 50% del trattamento e al restante 25% non corrisponde alcun trattamento accessorio.
Il tutto è anche collegato alle progressioni economiche, alle progressioni di carriera e all’attribuzione di incarichi e responsabilità (artt. 23, 24 e 25)
La misurazione e la valutazione sulla performance individuale del personale è svolta dai dirigenti sulla base di un sistema di misurazione e valutazione della performance stessa secondo gli indirizzi adottati da un’Autorità esterna.
In poche parole, la nostra vita professionale ed economica dipenderà dalla valutazione dei dirigenti.
Ma quali dirigenti?
In base a quali criteri sono stati scelti fino ad oggi i dirigenti?
Il Governo sta cianciando da mesi di meritocrazia e il Presidente dell’INPS, che di questo Governo è figlio, all’inizio del suo mandato aveva pomposamente dichiarato che avrebbe scelto i migliori.
E’ così?
A noi non pare, o perlomeno non siamo in grado di valutarlo, anche perché le scelte fatte non sempre corrispondono a una valutazione oggettiva del lavoro svolto.
Non ci sembra che si tenga sempre in considerazione la “performance” individuale quando si tratta di promuovere o attribuire nuovi incarichi dirigenziali.
Eppure non ci sembra cosi difficile stilare un curricula, e verificare se il lavoro svolto abbia prodotto miglioramenti, in termini di produttività e qualità, quando si tratta di scegliere chi promuovere, piuttosto che, come quasi sempre avviene ora, che tipo di sponsor o di tessera i dirigenti hanno in tasca.
E visto che parliamo di trasparenza, non sarebbe male che quando si fa un messaggio di attribuzione di una sede o di un nuovo incarico si alleghi anche la storia lavorativa e i conseguenti risultati raggiunti.
Se non altro per permettere alle lavoratrici e ai lavoratori di capire a chi vengono affidati.
Quindi cari Presidente e Direttore Generale cominciate a esser coerenti.
Perché le vostre scelte non solo rischiano di danneggiare la vita professionale e lavorativa delle lavoratrici e lavoratori dell’INPS ma anche l’immagine dell’Istituto in maniera irreparabile.
Cominciate a valutare e promuovere i dirigenti esclusivamente in base alle loro performance lavorative e poi possiamo cominciare a discutere di performance dei lavoratori.
Roma 21/05/2009
p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi