FACCE DI BRONZO
Esiste un piano di progetto chiamato “Mettiamoci la faccia” che ha come finalità quella di realizzare un sistema di acquisizione, elaborazione e rappresentazione, in tempo reale e continuo, dei pareri dei cittadini sul servizio ottenuto.
Il progetto, che dovrebbe esser figlio di un protocollo d’intesa tra il dipartimento della funzione pubblica e INPS, IPOST, ENPALS e UNIONCAMERE, avrebbe una breve fase sperimentale su alcune sedi (Catanzaro, Lamezia Terme, Aosta, Bologna, RM Tiburtino, Cagliari Terni e Trapani) per poi essere esteso a tutto il territorio nazionale.
Usiamo il condizionale perché di tutto questo l’Amministrazione non ne ha mai parlato.
Questo sistema dovrebbe funzionare attraverso l’installazione di macchinette, presso gli sportelli, dove l’utente potrà esprimere il proprio giudizio, sul servizio ricevuto, pigiando su tale strumento un emoticon (faccina):
buono normale cattivo
i dati verrebbero poi inviati a un database centralizzato.
Una cosa seria come la misurazione della soddisfazione dell’utenza viene di fatto affidata a 3 palle gialle che in genere trovano vita nei messaggini telefonici o nello scambio di e mail.
La faccia le lavoratrici e i lavoratori dell’INPS la mettono quotidianamente allo sportello per cercare di dare un servizio il migliore possibile, nonostante, locali non idonei, procedure “incasinate”, circolari incomprensibili, norme che si susseguono ininterrottamente, nuovi compiti, personale sotto inquadrato, un’Amministrazione assente.
L’utenza non sempre è in grado di sapere e conoscere in quale realtà siamo costretti a lavorare e inevitabilmente scaricherà sui lavoratori le frustrazioni legate alle mancate risposte che in genere competono al Governo e non certo ai lavoratori dell’Istituto.
La social card insegna.
E poi…ma quanto costa questa sperimentazione???
I display con le faccine, il sistema informatico che dovrebbe far funzionare il tutto, che di certo verrà appaltato all’esterno, e tutta la gestione della faccenda quanto verranno a costare?
L’unica speranza di poter recuperare parte dei soldi per la contrattazione integrativa è legata ai risparmi di gestione e l’Amministrazione, invece, con la più bronzea delle facce, continua a spendere nell’ossequiosa corsa a Brunetta per la caccia al fannullone di turno.
A quando le ronde di pensionandi in giro per le nostre sedi?
Roma, 24 febbraio 2009
p.il Coordinamento Nazionale F.P. Cgil Inps
Oreste Ciarrocchi