Finzione pubblica e utenti: la differenza la fanno i lavoratori
In questa Italia di potenti e raccomandati, le regole della riforma Brunetta non entreranno in funzione per tutti ma escluderanno MEF, Presidenza del Consiglio dei Ministri (vale a dire anche Dipartimento della Funzione Pubblica) e agenzie fiscali per diretta volontà proprio di Brunetta e Tremonti.
Di tutta risposta, invece di sollevare le proprie rimostranze, gli alti vertici del nostro istituto, che ai temi dell’equità e della parità di trattamento non sembrano essere interessati, si riuniscono in questi giorni per il fantomatico, velleitario, sedicente Piano della performance.
i dirigenti generali, chiusi in conclave per tre giorni, rispetteranno la serrata tabella di marcia imposta dal decreto 150 e usciranno da questa specie di camera caritatis, con un documento autoreferenziale e inconcludente avendo deciso obiettivi, indicatori, performances per tutti gli uffici e i lavoratori dell’istituto.
Ma con quale strategia, se la strategia sfugge pure a Brunetta?
Con quale fine, se il primo a non perseguirlo e’ proprio Tremonti?
C’e’ ancora qualcuno di questi illustri personaggi a preoccuparsi dei servizi legati alla missione dell’Isitituto e cioè a quelli pensionistici, previdenziali creditizi e sociali?
Mentre i dirigenti generali si divertono con i numeretti del piano delle performance, sono i lavoratori e le lavoratrici di questo Istituto che, nonostante tutte le storture, le incapacità e i mal funzionamenti del sistema, dentro e fuori i posti di lavoro, continuano a prendersi cura dei bisogni reali dei nostri iscritti.
Roma, 18 gennaio 2011
FP CGIL NAZIONALE
INPDAP
Marinella Perrini