TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE
“Il recupero riguarda solo le leggi speciali per Il 2009. Rimane confermato Il taglio del 10%, permanente, sul salario accessorio dei Fondi contrattuali, così come si conferma Il taglio del 20%, anch’esso permanente, delle leggi speciali.” Così la FP CGIL ha scritto all’indomani del decreto che secondo CISL e UIL avrebbe dovuto restituire quanto tagliato dai fondi per la contrattazione negli Enti.
Sino all’ultimo abbiamo sperato di essere stati pessimisti, purtroppo la realtà si è imposta nella sua dimensione difficilmente interpretabile: il salario dei lavoratori dell’INAIL si è ridotto di circa 1.000 euro medi annui nel solo 2009 e nel 2010 si replica aggiungendo riduzione a riduzione.
CISL e UIL annaspano alla ricerca delle promesse perdute nei meandri della finanza pubblica ed i lavoratori dell’INAIL scoprono nel cedolino di aprile la consistenza del taglio al loro salario.
Abbiamo rispetto per quanti in buona fede hanno creduto che una promessa dipinta come una certezza potesse come per incanto trasformarsi in fatti concreti; per questo ci limitiamo ad evidenziare che quando si tratta di salario e delle condizioni di lavoro delle persone contano solo i fatti, perché le spese delle famiglie si basano sul salario reale e non su quello virtuale, sulla sostanza e non sull’immagine!
Sarebbe auspicabile, soprattutto da parte della CISL che ancora oggi sulla vicenda continua a mantenere un comportamento demagogico e strumentale, ammettere definitivamente che le scelte operate dal Governo e dal Ministro Brunetta e dalla stessa CISL sempre difese e sostenute si sono rilevate del tutto inadeguate e sbagliate; crediamo che una corretta e onesta presa d’atto di quanto fallimentare sia stato quell’abbraccio possa essere anche una buona premessa per il recupero di un percorso unitario.
Siamo contrariati da come si è conclusa la vicenda, pensiamo necessario che la FP CGIL ancora una volta sia chiamata a spendere sempre di più tutta la sua capacità organizzativa ed autorevolezza nel contrattare le condizioni di lavoro delle donne e degli uomini che lavorano anche in INAIL.
Diciamo a CISL e UIL che non ci sono alternative o scorciatoie politiche/partitiche per acquisire rappresentatività, c’è una sola strada quella del confronto costruttivo e della proposta condivisa da portare alla approvazione formale di tutti i lavoratori interessati.
Diciamo che la strada da loro perseguita porta, di concessione in concessione e di promessa in promessa, alla sconfitta del lavoro dipendente ed alla cancellazione di presidi importanti del sistema di sicurezza sociale ed anche ad aumentare lo stato di bisogno delle persone ad esclusivo vantaggio della dipendenza dal padrone di turno.
Diciamo loro di riscoprire insieme il bene dell’autonomia di pensiero e della proposta sindacale, con un unico vincolo: siano i lavoratori e le lavoratrici a stabilire chi li rappresenta e quale proposta ed accordo il Sindacato debba sottoscrivere.
Siamo convinti che tutto ciò avrebbe impedito questo silenzio di coloro che hanno sottoscritto gli accordi con il Governo perché le persone reali sanno distinguere un fatto da una promessa, siamo quindi certi che uno scenario quale quello che oggi constatiamo sarebbe stato ampiamente respinto al mittente.
Siamo convinti che insieme CGIL–CISL–UIL possono battere la proposta del Governo perché inconsistente, inutilmente vessatoria nei confronti del lavoro pubblico, ma soprattutto perchè finalizzata a scardinare il sistema pubblico dei servizi.
Siamo per rilanciare una grande alleanza con l’opinione pubblica e con il mondo del lavoro in generale attorno al ruolo dei servizi pubblici. In questo quadro proponiamo di collocare la valutazione dell’importanza del servizio INAIL e la possibilità di apprezzare il merito collettivo ed individuale del personale che vi lavora. Non dobbiamo sottrarci a quanto proviene dai nostri posti di lavoro, dobbiamo costruire le ragioni dello stare insieme ponendo al centro delle nostre vertenze e delle nostre piattaforme i posti di lavoro ed i problemi dei lavoratori, per come questi li vivono e non per come ce li rappresenta il Governante di turno.
Purtroppo ogni volta che il Sindacato si è diviso a perderci sono stati i lavoratori, tutto il mondo del lavoro; questa occasione dimostra che la regola è tuttora valida e questo il Governo lo sa benissimo.
Riapriamo quindi unitariamente il confronto con il Governo per cancellare le leggi che impediscono la contrattazione e per ripristinare l’autonomia organizzativa degli Enti ed in questo quadro riaffermiamo l’importanza del servizio pubblico e pretendiamo insieme CGIL–CISL–UIL la difesa del salario.
Oltre c’è il buio delle condizioni di vita e delle coscienze, c’è la progressiva negazione della dignità del lavoro: Pubblico e Privato.
Per questo proponiamo a CISL e UIL qui ed ora l’adozione di adeguate iniziative unitarie per ottenere la restituzione dal Governo e non dal Direttore Generale di quanto è stato sottratto dalle tasche dei lavoratori dell’INAIL in applicazione degli ultimi provvedimenti legislativi.
Roma, 26 aprile 2010
IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL INAIL
Roberto Morelli