Nel corso della riunione tecnica tenutasi l’altra settimana è stato posto all’ordine del giorno il tema dell’affidamento ai Dirigenti Medici di I livello – con incarichi di maggior spessore organizzativo e funzionali B1 – delle funzioni di responsabilità , in via temporanea, di una Struttura sanitaria “apicale” nelle sedi in cui vi sono carenze alle quali non è possibile sopperire con l’attribuzione ad interim ad altri Dirigenti Medici di II livello.
Da parte nostra, su questo punto è stata data una valutazione sostanzialmente positiva nella consapevolezza che questa operazione, sicuramente di carattere emergenziale, consente non solo di garantire più efficacemente l’operatività delle sedi interessate, ma lancia un forte segnale nell’ottica della valorizzazione della funzione del Primario Medico nell’organizzazione sanitaria dell’Istituto e nello stesso tempo, tende a creare un argine di fronte ad eventuali, qualora ve ne fosse la necessità, possibili successivi tentativi di tagli della dotazione organica primariale conseguente alle carenze di fatto consolidate.
Restiamo in attesa di ulteriori approfondimenti e vigileremo sulle modalità operative che verranno successivamente inviate alle Direzioni Regionali a seguito dell’accordo che, riteniamo, possa essere definito in tempi piuttosto brevi.
Successivamente il Sovrintendente Medico Generale ha informato le OO.SS circa l’incarico avuto dal Direttore Generale di costituire un tavolo tecnico che abbia per obiettivo la predisposizione di un nuovo modello sanitario dell’Inail anche alla luce delle nuove competenze attribuite all’Istituto.
Nel prosieguo dell’informativa lo stesso Sovraintendente Medico Generale ha riferito di aver costituito il tavolo tecnico con Dirigenti Medici della stessa Struttura centrale con l’apporto esterno di una collega della Direzione Regionale Lazio in rappresentanza del personale sanitario non medico.
Inoltre ha sottolineato la sollecitazione pervenuta del Direttore Generale di attivare confronti tecnici intermedi con le OO.SS.
La risposta della FP CGIL Inail non si è fatta attendere: abbiamo sottolineato come sarebbe stato necessario ed opportuno far precedere la partenza del tavolo tecnico da un serrato confronto politico che individuasse la cornice e le direttrici su cui lavorare per costruire il nuovo modello sanitario.
Il rischio è che se non si ha ben chiaro il perimetro in cui inserire le proposte alta è la possibilità di perdersi in discussioni troppo generiche ovvero rispondere più a problematiche di carattere gestionale che di indirizzo politico.
Per quanto ci riguarda abbiamo sempre creduto nella necessità di una nuova idea di sanità dell’Istituto, mentre altri pensavano quasi esclusivamente a rivendicazione di tipo corporativo o settoriale, in grado di legare le giuste aspettative di tutto il personale sanitario con un nuovo modo di lavorare e di interpretare i bisogni dei lavoratori infortunati e tecnopatici. Per questo motivo abbiamo evidenziato come questo tavolo, non prevedendo alcuna presenza di colleghi espressione delle Strutture territoriali o di altre figure del ruolo sanitario, corra il rischio di non considerare nella giusta misura le articolazioni territoriali così come si sono sviluppate negli ultimi anni; riteniamo questo un brutto segnale di natura centralista e dirigista che corre il rischio di mortificare anche delle eccellenti esperienze presenti sul territorio.
Ci auguriamo, e ne siamo convinti, che questo confronto sulla politica sanitaria dell’Istituto possa avviarsi al più presto e, se ciò avverrà, saremo come al solito pronti ed interessati a fornire il nostro contributo costruttivo di idee per il pieno sviluppo della sanità Inail con il preciso obiettivo di tutelare al meglio i diritti di tutti i lavoratori. Questo senza mai cedere alla tentazione di ricorrere a iniziative di lotta che, come dimostrato, penalizzano l’utenza e come tali da sempre non le condividiamo.
Roma, 8 febbraio 2011
IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL INAIL
Roberto Morelli