COORDINAMENTO NAZIONALE INAIL
La scorsa settimana si è svolto il Coordinamento Nazionale della FP CGIL Inail alla presenza del Segretario Nazionale della FP CGIL Antonio Crispi e della Coordinatrice delle Funzioni Centrali Francesca De Rugeriis.
Hanno partecipato alla riunione i coordinatori di undici Regioni.
La riunione si è aperta con una breve relazione della Coordinatrice delle Funzioni Centrali che ha posto l’accento sull’esigenza di riprendere una discussione collettiva sui tanti temi che ci vedono impegnati, in prima linea, in questo difficile periodo e che, per una serie di motivi, non ultimo per tutti gli impegni legati al percorso congressuale, era stata rimandata.
Con l’occasione è stato proposto di attualizzare la delegazione trattante nazionale dell’Inail con l’ingresso delle regioni Piemonte e Veneto, ritenendo la sostanziale stabilità una componente essenziale per affrontare le prossime scadenze, con particolare riferimento al rinnovo delle RSU previsto per marzo del 2012. Inoltre, è stato già anticipato che, dopo il loro rinnovo, si metterà mano ad una ridefinizione più ampia della delegazione trattante.
Ha poi preso la parola il Coordinatore Nazionale dell’Inail che ha svolto un’ampia relazione sia sulla situazione sindacale più generale sia sui temi attualmente in discussione all’interno dell’Ente.
Per quanto riguarda la situazione generale è di tutta evidenza la portata dell’attacco al lavoro pubblico prima ancora che ai lavoratori pubblici portata avanti da questo Governo e come le continue politiche di tagli non possono che incidere pesantemente sulla qualità e sul livello dei servizi che Enti come Inail erogano per garantire i diritti collettivi di cittadinanza in questo Paese.
La valutazione delle iniziative di contrasto messe in campo dalla Funzione Pubblica CGIL e dalla Confederazione è senz’altro positiva; importante e vincente è stata l’idea di mettere comunque al centro della nostra mobilitazione la giornata del 25 marzo così come la scelta di far confluire la giornata di sciopero prevista per quella data all’interno di una mobilitazione più ampia e generale indetta dalla Confederazione con lo sciopero del 6 maggio scorso.
Relativamente alla partecipazione, all’interno dell’Inail si è notata una certa inversione di tendenza rispetto a precedenti appuntamenti anche in termini di diretta partecipazione alle manifestazioni cittadine ma con una particolarità che evidenzia, proporzionalmente, una maggiore presenza di lavoratori non iscritti al nostro Sindacato ed invece qualche punto di caduta rispetto ai nostri iscritti.
Se da un lato questo ci conforta, in quanto segnala una capacità di interloquire con persone distanti da noi e di far apprezzare e condividere le nostre idee su quanto sta avvenendo dall’altro ci interroga sulla tenuta di chi, invece, già si riconosce nella nostra Organizzazione.
Crediamo sia giusto, su questi aspetti, avviare una riflessione e un’analisi più attenta che coinvolga tutto il gruppo dirigente in Inail e se riscontrato anche in altri luoghi di lavoro all’interno dell’intera Funzione Pubblica Nazionale.
Per quanto attiene alle problematiche relative all’Inail, il Coordinatore ha evidenziato quelle di maggior rilevanza e attualità che riguardano:
* Prossime procedure concorsuali
* Part time
* Problematiche relative agli informatici e personale dell’area sanitaria
* Modello Sanitario
* Sistema premiante 2011 collegato all’applicazione del decreto lg.vo 150/2009
Su questi temi si è svolta un’ampia, articolata e partecipata discussione, ricca di spunti e approfondimenti all’interno di una visione complessiva e strategica del ruolo dell’Ente, nel panorama presente e futuro dell’Istituto anche alla luce dei nuovi compiti legati all’incorporazione di Ispesl e Ipsema previsto con la legge 122/2010.
Sulle modalità e la tempistica del processo di incorporazione e integrazione in Inail di Ispesl e Ipsema il Coordinatore ha informato il coordinamento sullo stato dell’arte; siamo in presenza di un primo progetto transitorio di integrazione delle funzioni svolte precedentemente dai due Enti soppressi in Inail. Per quanto ci riguarda la nostra idea è chiara: vanno salvaguardate le specificità dei due enti, in particolare il settore ricerca in capo a Ispesl, evitare inutili sovrapposizioni e duplicazioni ma soprattutto ampliare le funzioni e le competenze dell’Inail per esprimere al massimo le potenzialità dell’ente nelle politiche di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Se saremo in grado di conseguire questo risultato l’operazione avrà un valore sociale di grande rilevanza; altrimenti un eventuale fallimento consegnerebbe questa operazione ad una delle tante azioni di contenimento dei costi intraprese da questo Governo e di dubbia, se non inutile, efficacia.
Tale impostazione è stata condivisa da tutti coloro che sono intervenuti.
Sulle problematiche prima evidenziate il Coordinamento ha condiviso queste valutazioni:
1. Procedure concorsuali
Si prende atto della validità e dell’importanza di portare a termine le procedure in atto; buona l’idea di far stampare le dispense da parte della Tipografia Inail per evitare inutili e dispersive operazioni di stampa e copiatura nelle strutture dell’Ente; condivisione nella tempistica delle prove previste per fine ottobre/primi di novembre 2011.
2. Part Time
Si è molto dibattuto sull’argomento alla luce delle iniziative intraprese dall’Istituto. L’azione unilaterale dell’Amministrazione circa l’eventuale revoca dei part time in atto non ci convince. Riteniamo necessario un confronto a breve con l’Amministrazione evidenziando in quella sede l’importanza di mantenere tale modalità di rapporto di lavoro anche in relazione alle necessità familiari e personali di quei colleghi che trovano, attraverso l’istituto del part time, una importante soluzione a problemi altrimenti difficili da affrontare. In tal senso è stato ipotizzato anche il coinvolgimento del Comitato per le Pari Opportunità perché è indubitabile che le eventuali revoche colpirebbero in particolare le donne che hanno, spesso da sole, sulle spalle gran parte delle problematiche familiari.
3. Informatici e sanitari
Una buona parte della discussione si è svolta in merito alle problematiche legate alle prospettive di queste due importantissime figure professionali. Come è noto, nell’ambito della ridefinizione delle dotazioni organiche dell’Istituto, si sono create condizioni di esubero per questi colleghi. Come sappiamo le situazioni sono diverse; per gli informatici il problema è tutto collocato sulle figure impegnate sul territorio ma con qualche possibilità di rientro legati al fisiologico turn over e al ricorso all’istituto dell’esonero ex articolo 72 del 112/2008 mentre per il personale dell’area sanitaria, seppur minore nell’impatto numerico, difficile, se non impossibile ricorrere al turn over vista l’età media dei lavoratori in questione per rientrare dagli esuberi nei tempi previsti di dicembre 2011.
Per gli informatici la bozza di progetto delle attività informatiche sul territorio necessita di approfondimenti e di consistenti modifiche; rimane difficile immaginare come si possano governare le nuove funzioni informatiche (curiosi di capire in cosa specificatamente consistono), diverse dalle attuali, con solo poche unità in regioni con tante strutture operative territoriali. Abbiamo bisogno di definire compiutamente i rapporti tra Strutture territoriali e Direzione Centrale; di come far comunicare banche dati presenti sul territorio per creare una rete informatica dei servizi pubblici.
Di questo abbiamo necessità di discutere prima ancora di far partire un interpello, che per forza di cose, nelle condizioni attuali, rischia di avere risposte viziate da carenza di informazione. Rimane inteso che, prioritariamente, vanno difese le garanzie economiche per tutti coloro che sono coinvolti nel processo di mobilità verso il profilo amministrativo.
Diverso il ragionamento che interessa il personale dell’area sanitaria. Secondo noi tutto si gioca sulla definizione del Nuovo Modello Sanitario. E’ all’interno di quella discussione che sarà possibile trovare soluzioni per il personale impegnato in queste funzioni. Riteniamo che il problema dell’esubero di questi colleghi non può che essere affrontato all’interno di un quadro di sviluppo delle funzioni sanitarie dell’Istituto; per questo sollecitiamo di nuovo un confronto con il Direttore generale per trovare soluzioni coerenti con il Nuovo Modello Sanitario che, per quanto ci riguarda, riveste un ruolo strategico e determinante nella garanzia di salvaguardia dell’Ente nel panorama del welfare del nostro Paese.
4. Modello Sanitario
Finalmente a breve, si dovrebbe avviare il confronto sul nuovo Modello Sanitario. E’ un appuntamento da sempre rivendicato dalla FP CGIL INAIL perché determinante per il miglioramento quali-quantitativo delle prestazioni erogate ai lavoratori infortunati e tecnopatici, vitale per lo sviluppo dell’Istituto.
Da anni registriamo un progressivo arretramento del SSN, e in alcune Regioni appare più marcato, con un insostenibile prolungamento nella definizione degli infortuni e del reintegro delle capacità lavorative dei lavoratori infortunati. Certamente, potrebbe esserci a breve la richiesta, da parte delle Regioni, di aumentare il contributo INAIL senza che ci sia in cambio anche l’adeguamento delle prestazioni.
Dobbiamo essere pronti a sostenere in proprio l’onere di alcune prestazioni, soprattutto quelle necessarie al completo e rapido reintegro lavorativo.
Anche sul versante dei controlli finalizzati alla prevenzione, le ASL mostrano segni di difficoltà, ed il Governo, rispondendo anche a sollecitazioni che vengono dal mondo imprenditoriale, appare immobile.
Per questi motivi il nuovo Modello Sanitario INAIL deve essere costruito intorno sull’asse portante della INTEGRAZIONE CON IL SSN, che si realizza attraverso la omogeneità delle strutture e del modo di operare, la condivisione dei protocolli riabilitativi, la messa in rete dei servizi e delle procedure informatiche. Anche il Settore Ricerca, nuova acquisizione dell’Istituto, deve trovare nuove finalità anche nell’ottica del sostegno ai servizi delle ASL.
Il nuovo Modello Sanitario deve rispondere, inoltre, al necessario adeguamento della capacità diagnostica dei Centri Medico-legali, per l’accertamento più fine del danno e per l’emersione delle Malattie Professionali non conosciute.
E’ facile immaginare la ricaduta di tutto questo sugli altri settori dell’Istituto, a partire dall’informatica fino alle prestazioni, nelle strutture Territoriali periferiche come su quelle Centrali.
Secondo noi occorre avere coraggio e disegnare l’INAIL del futuro.
5. Decreto Lg.vo 150/2009
Per quanto riguarda l’applicazione del decreto la posizione della FP CGIL Inail era ed è estremamente chiara. La nostra avversione è totale sia per gli strumenti vessatori e penalizzanti che introduce sia perché non aiuta, in alcun modo, a risolvere alcun problema di efficienza nella macchina della Pubblica Amministrazione. Inoltre varare una pseudo riforma riportando sotto la legge materie proprie della contrattazione, a partire dall’organizzazione del lavoro, esclude i lavoratori da ogni partecipazione attiva nel processo di riforma.
Crediamo di poter affermare, con sufficiente sicurezza, che tentare una riforma contro i lavoratori non produca alcun effetto se non un peggioramento della qualità dei servizi offerti. Per quanto riguarda poi, in particolare l’Inail, cercare di applicare quanto previsto dal decreto 150 in un momento in cui l’Ente è impegnato in un profondo processo di riorganizzazione è assolutamente privo di logica e penalizzante rispetto alla riuscita dell’intera operazione.
Il meccanismo delle fasce è di per sé aberrante e svincolato dalla reale valutazione dei servizi erogati.
Per questi e altri motivi non firmeremo alcun accordo che faccia, direttamente o indirettamente, riferimento al Decreto Brunetta; convinzione, se possibile, ancor più rafforzata alla luce dell’accordo separato del 4 febbraio scorso sottoscritto da Cisl e Uil.
I lavori sono terminati con le conclusioni svolte dal Segretario Nazionale della Funzione Pubblica Antonio Crispi che ha ripreso tutti i temi che sono stati al centro del dibattito nel coordinamento.
E’ stato posto l’accento su come sia necessario, insieme ad una forte iniziativa di contrasto sulle politiche del Governo, una serie di proposte che affrontino compiutamente ed efficacemente i problemi di efficienza della Pubblica Amministrazione.
Riforme sicuramente necessarie che però devono avere come orizzonte un ampliamento dell’intervento pubblico e non la sua riduzione; tutto questo nell’ottica di garantire al massimo i diritti di cittadinanza che Enti come Inail garantiscono soprattutto nei confronti delle fasce più deboli della popolazione.
Il miglioramento della macchina pubblica deve passare anche attraverso un recupero della dignità dei lavoratori pubblici; per questo rivendichiamo il diritto al rinnovo contrattuale e a maggiori risorse per la contrattazione integrativa, consapevoli che solo attraverso degli investimenti è possibile ottenere risultati soddisfacenti.
Dobbiamo insistere nel confronto e nel dialogo con tutti i lavoratori, anche con chi oggi fa riferimento ad Organizzazioni sindacali che hanno scelto percorsi diversi dal nostro, di sostanziale sostegno alle politiche governative, e far ripartire così, dal basso, un rinnovato percorso unitario.
Forti delle nostre ragioni siamo in grado di affrontare il prossimo rinnovo delle RSU con la certezza, ancor più dell’auspicio, di far prevalere le nostre idee e raggiungere un risultato che premi il nostro lavoro e rafforzi ancor di più il primato di consensi ottenuti in tutte le scorse consultazioni.
Roma, 27 maggio 2011
IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL INAIL
Roberto Morelli