DPCM TREMONTI: TROPPO POCO PER CANTAR VITTORIA!
Come è ormai noto, la scorsa settimana, il Ministro Tremonti ha firmato, su proposta del Ministro della Funzione Pubblica Brunetta, il DPCM “che stabilisce le modalità per il recupero delle risorse” sui Fondi per il salario accessorio, decurtati a seguito del decreto legge 112 poi convertito nella legge n. 133 del 6 agosto 2008.
Sul merito del DPCM occorre fare un poco di chiarezza.
In primo luogo, all’interno del provvedimento non è previsto alcuno stanziamento di risorse economiche per recuperare le somme sottratte ai lavoratori pubblici (720 milioni) ma, solamente, i criteri e le modalità di erogazione sulla base dei risparmi conseguiti dalle singole Amministrazioni.
Per quanto riguarda il nostro Ente si tratterà di vedere, sulla base degli eventuali risparmi effettuati e verificati dalla Ragioneria Generale dello Stato, quante risorse, lo stesso Ministero dell’Economia e Finanze, arbitrariamente, deciderà di destinare per alimentare il Fondo per la produttività (50-60% delle risorse derivanti dalle leggi speciali ??!!).
Si tratta di una prima, parziale risposta a tutta la vertenza che la FP CGIL ha intrapreso, senza compromessi, fin dal giugno 2008 al momento dell’emanazione del decreto 112, sostenuta da migliaia di lavoratori e grazie alla quale ci sono stati anche alcuni passi indietro del Governo su provvedimenti particolarmente odiosi tipo assenze, fasce orarie di reperibilità nei giorni di malattia, sul precariato ecc.
Resta ancora molto da fare.
Per quanto ci riguarda non ci sarà alcun rallentamento nella vertenza sino a quando non ci sarà il completo recupero delle somme sottratte ai Fondi, somme peraltro già dei lavoratori e che qualora fossero interamente recuperate non farebbero altro che ripristinare la situazione precedente allo “scippo”.
Infatti nel tanto atteso DPCM rimane confermato il taglio del 10% sul salario di produttività e la norma, a regime, del taglio del 20% delle risorse per leggi speciali, a partire dal 2010.
Tutto questo senza tener conto dell’effetto devastante che si verificherà al momento dell’eventuale approvazione dello schema attuativo della legge 15/2009 di riforma del Pubblico Impiego (performance individuale, sistemi di valutazione, graduatorie dei bravi e dei fannulloni sia per i lavoratori che per le Amministrazioni ecc. ecc.).
Ci rimane un’ultima considerazione da fare.
All’indomani dell’emanazione del DPCM è stato dato notevole risalto, soprattutto da parte della CISL, ai risultati raggiunti scrivendo, nei loro comunicati, con particolare enfasi, di “obiettivo raggiunto”.
Questa affermazione ci lascia piuttosto perplessi.
Se davvero la CISL ritiene che, attraverso questo DPCM abbia raggiunto il proprio obiettivo ciò non può che significare che si è coscienti che oltre non sarà possibile andare e nulla di altro sarà più restituito, e che, al di la di quanto ha sempre garantito, ci si poneva come obiettivo realistico solamente un parziale recupero di quanto sottratto. Pensiamo proprio male? …….
Crediamo, invece, che i lavoratori si aspettassero ben altro. Auspichiamo che coloro che hanno sottoscritto ripetutamente accordi con questo Governo abbiano un ripensamento nella loro azione tenuto conto di ciò che questi accordi hanno prodotto, tornando ad operare insieme per difendere concretamente e senza incertezze il lavoro e i lavoratori pubblici a difesa dei diritti che da questi vengono garantiti e per l’effettivo miglioramento dei servizi che devono essere erogati.
Roma, 6 luglio 2009
IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL INAIL
Roberto Morelli