Il Ministro Brunetta invece di fare il suo lavoro “vagheggia” sulla possibilità di colmare le lacune del personale della giustizia con la mobilità dei sottufficiali dell’esercito, ammettendo esplicitamente che la giustizia è al collasso e che in queste condizioni presto si arriverà a chiudere gli uffici.
Certo il progetto suo e del Governo è ambizioso e creativo: se da un lato si firmano accordi con la minoranza delle OO.SS, con i quali si tagliano 7900 posizioni di cancellieri e 1800 di ufficiali giudiziari, dall’altro si compensano queste lacune con i sottufficiali dell’esercito.
Non si può certo dire che manchi la fantasia al Ministro Brunetta ed ai suoi compari.
La gestione della giustizia da parte di questo Governo, approssimativa e priva di progettualità, dimostra il totale disinteresse verso il funzionamento degli uffici giudiziari e i diritti di chi ci lavora quotidianamente.
Invece di inventare soluzioni estemporanee il Ministro dovrebbe stare a sentire i lavoratori della giustizia, gli stessi che al Tribunale di Roma lo hanno duramente contestato, e che dallo scorso dicembre lottano per la difesa dei loro diritti e per reclamare una giustizia rapida ed efficiente per i cittadini.
E’ arrivato il momento di parlare dei veri problemi della giustizia e di occuparsene, ci vogliono investimenti per il personale e un progetto per l’efficienza del servizio.
Roma, 24 marzo 2010