Il governo riduce salario e diritti…

18 Luglio 2011

Il governo riduce salario e diritti…

MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

IL GOVERNO RIDUCE SALARIO E DIRITTI ANCHE
ALLE LAVORATRICI ED AI LAVORATORI DELLA EX P.I.

Il decreto legge del Governo in materia di “sviluppo economico, semplificazione, competitività, stabilizzazione della Finanza Pubblica e perequazione tributaria”, interviene in modo pesantissimo su tutto il mondo del lavoro pubblico.
Si conferma il vero obiettivo del Governo e della campagna da tempo avviata contro “i pubblici dipendenti fannulloni”: smantellamento del lavoro pubblico, irrigidimento normativo ed attacco alla contrattazione e al sindacato.
Si minano i fondamentali diritti di cittadinanza e, tra questi, pesantissimo sarà il costo che è destinata a pagare l’istruzione pubblica di questo Paese con tagli di risorse e di organico (circa 140.000 unità in meno tra docenti e personale ATA).
Mentre, poi, da un lato si richiede maggiore efficienza, produttività e valutazione del merito, cose, peraltro, sostenute e riaffermate anche dai contratti nazionali di lavoro di tutte le categorie pubbliche, di fatto si mettono le Amministrazioni nell’impossibilità di funzionare.
Nel nostro Ministero l’impatto del decreto sarà devastante.
Blocco delle assunzioni e riduzione dell’ organico: A fronte di personale con una media di età compresa tra i 56 ed i 58 anni e centinaia di domande di pensionamento all’anno, si inasprisce il blocco delle assunzioni. Inoltre, dopo quelli già fatti negli scorsi anni, si dispone un taglio indiscriminato degli organici. E’ evidente che in tali condizioni non sarà più possibile il funzionamento degli Uffici Scolastici Provinciali, già oggi in affanno, che hanno scoperture di organico su tutto il territorio nazionale, che al Nord superano il 50%, mettendo così in ginocchio qualsiasi ipotesi di riorganizzazione e miglioramento dei servizi.
Peggioramento delle condizioni di lavoro del personale: si inaspriscono le norme sulla malattia; si eliminano i trattamenti aggiuntivi per infermità derivante da causa di servizio; si modifica il Part-time che non sarà più un diritto del lavoratore ma una facoltà dell’Amministrazione, intervenendo unilateralmente su materie soggette alla contrattazione.
Riduzione del salario accessorio: dal 2009 taglio del 10% del Fondo Unico di Amministrazione, che già era vincolato come tetto a quello del 2004; blocco del comma 553 della Finanziaria per il 2007, quello che aveva reperito per il personale P.I. i 7 milioni di euro in parte destinati dal CCNL all’Indennità di Amministrazione.
Si mettono, di fatto, le mani in tasca alle lavoratrici ed ai lavoratori della ex Pubblica Istruzione con tagli che porteranno ad una riduzione del salario accessorio di almeno 700 euro pro capite per il 2009, taglio che sarà di oltre 750 euro pro capite dal 2010.
E tale riduzione, che riguarda la parte fissa e ricorrente del Fondo, mette a rischio il Contratto Integrativo di Ministero per quanto riguarda la nuova fase di passaggi all’interno delle aree, che è finanziata col FUA, e riduce le somme per la contrattazione di posto di lavoro delle RSU ad una vera “elemosina”, alla faccia del merito e della maggiore produttività.
E tutto questo si aggiunge alle insufficienti risorse economiche destinate dal Governo ai Contratti Nazionali di lavoro, che non coprono nemmeno l’aumento dell’inflazione programmata.
La FP CGIL si impegnerà, anche nel nostro Ministero, contro la conversione in legge del decreto, a tutela del servizio pubblico reso dalle lavoratrici e dai lavoratori e dei loro diritti e salari.
Roma, 30 giugno 2008

 FP CGIL P.I.
Angelo Boccuni     

 
 

 
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