La riunione di raffreddamento che si è tenuta ieri con Federambiente si è chiusa con un risultato negativo.
Ancora una volta le aziende pubbliche hanno scelto di non procedere all’applicazione contrattuale, che prevedeva una esclusiva e successiva fase di scrittura analitica dei rinvii del testo sottoscritto il 5 aprile u.s.
Le questioni aperte con Federambiente erano:
– la destinazione dei due euro differenziali sul miglioramento economico sottoscritto sui due tavoli;
– la definizione della data sulla norma transitoria che prevedeva le eventuali proroghe possibili sul tema delle esternalizzazioni.
Federambiente, riconfermando l’atteggiamento assunto nella riunione della scorsa settimana, ha ripresentato al tavolo una serie di richieste che di fatto avrebbero riaperto la chiusura contrattuale, peggiorando quanto era già stato sottoscritto.
Più nel dettaglio la rottura delle relazioni è stata determinata dalla volontà di imporre unilateralmente le seguenti modifiche al testo sottoscritto:
– una riapertura della classificazione, con la previsione di rivisitazione dei profili di addetti agli impianti di selezione differenziata dei rifiuti, addetti alle piattaforme ecologiche, ispettori ambientali, addetti ai servizi funerari;
– una pretesa di modifica successiva, attraverso una “interpretazione autentica” pilotata, del campo di applicazione, che avrebbe dovuto riguardare l’insieme delle attività di supporto ai servizi ambientali fornite attraverso contratti di fornitura di servizi (manutenzioni straordinarie ed attività amministrative/tecniche);
– una destrutturazione della scala parametrale per quanto riguarda l’inquadramento della figura dei quadri;
– una modifica della norma transitoria sulle esternalizzazioni che avrebbe allargato il campo dei soggetti interessati alle eventuali proroghe/moratorie.
Per quanto riguarda la nostra richiesta sull’utilizzo dei due euro, che vogliamo dedicati a rafforzare il corrispettivo economico delle tre giornate di riposi rese disponibili, la risposta di Federambiente è stata di utilizzare un solo euro per le giornate ed il secondo per finanziare il fondo sulla sicurezza sul lavoro.
La discussione che si è sviluppata al tavolo ha dovuto registrare forti difficoltà, date anche dal fatto che le posizioni di Federambiente sono cambiate nei contenuti e nelle richieste più volte.
La rappresentanza sindacale ha prodotto una impostazione della trattativa che tenesse conto del filo conduttore uscito dall’attivo nazionale di venerdì 16 u.s.: la riconferma dell’impianto contrattuale.
Così, rigettando le richieste di modifica del campo di applicazione e della classificazione, abbiamo dato una disponibilità nel trovare una data condivisa da inserire sulla norma sulle esternalizzazioni, rimasta in sospeso nel testo del 5 aprile ed a trovare soluzione anche alla partita quadri, anche se non prevista dalle norme di rinvio.
Questa disponibilità aveva costruito una ipotesi di soluzione condivisa nella sostanza in un confronto a delegazioni ristrette, confronto che poteva quindi traguardare la chiusura positiva dell’incontro; inspiegabilmente, alla ripresa dei lavori in plenaria, questa soluzione è stata rigettata.
Questo inspiegabile comportamento della parte pubblica non ha permesso di raggiungere lo scopo della riunione.
Le Segreterie nazionali ritengono, diversamente da Federambiente, che la mancata definizione dei testi non pregiudichi in alcun modo la piena applicazione del nuovo ccnl sottoscritto.
Per questo è necessaria la mobilitazione della categoria per affermare la piena applicabilità del contratto sottoscritto il 5 aprile u.s., in tutte le sue parti economiche e normative (con riferimento anche ai verbali di accordi precedentemente firmati). Piena applicabilità che rivendicheremo nelle prossime giornate anche con l’avvio delle necessarie azioni legali.
Una mobilitazione che deve continuare, come da mandato dell’attivo nazionale unitario, con le iniziative di lotta, iniziando con il blocco degli straordinari, che partirà dal 4 giugno per la durata di 9 giornate, dopo le comunicazioni di rito, e dalla proclamazione di una successiva giornata di sciopero nazionale, da tenersi entro fine giugno, nel rispetto della l. 146/90 e con l’interruzione delle relazioni industriali aziendali.
Mobilitazione che dovrà coinvolgere il versante politico-istituzionale con i Sindaci, oltre alle aziende nella verifica della piena applicazione contrattuale che, in esito positivo,con comunicazione scritta, non saranno coinvolte nella vertenza.
Sul versante invece di FISE, il lavoro di precisazione del testo contrattuale procede positivamente e le aziende hanno già provveduto a dare piena applicazione all’accordo.
E’ evidente che in questa difficile e delicata situazione, necessita il massimo di raccordo con le strutture territoriali ed aziendali, a partire dalla verifica della piena applicazione, per tutti i profili professionali, dell’accordo sottoscritto, già sulla busta paga di maggio ed al mettere in rete le informazioni in ordine ai comportamenti delle singole aziende.
FP CGIL Peroni – FIT CISL Curcio – UIL TRASPORTI Tarlazzi – FIADEL Garofalo
Roma, 22 maggio 2008