Il Governo Clinico rappresenta per il nostro sindacato un obbiettivo per migliorare la qualità del servizio pubblico valorizzando le professionalità.
Il testo base approvato il 29 luglio 2009 dalla Commissione Affari Sociali della Camera presenta invece diverse ombre e colpisce i cittadini, i medici e tutti gli operatori sanitari, con una devastante deregulation della libera professione e la fine sostanziale della esclusività del rapporto di lavoro senza alcuna rivalutazione.
La scelta dei direttori di struttura complessa rimane nelle mani dei direttori generali nominati dalla politica, nell’ambito di una gattopardesca terna indicata dalla commissione esaminatrice, nella quale ricompare l’inaccettabile presenza del professore universitario, offensiva della dignità dei medici ospedalieri. E’, inoltre, evidente una mancanza di trasparenza e di obbiettività nelle norme che prevedono le modalità di nomina degli altri incarichi sia di struttura che professionali.
La facoltà per i dirigenti di rimanere in servizio fino a 70 anni rappresenta uno schiaffo per migliaia di precari e specializzandi e chiude ogni prospettiva di carriera per decine di migliaia di medici e veterinari con incarichi professionali.
Le uniche note positive, più volte da noi richieste, sono rappresentate dal riconoscimento del Collegio di Direzione come organo aziendale e della centralità del Dipartimento, dai migliori criteri per la scelta dei direttori generali e dal divieto di utilizzare in modo improprio l’art. 15 septies per ricoprire gli incarichi dirigenziali senza concorso. Troppo poco.
Non si prevede, inoltre, l’unicità del ruolo per i nuovi medici di medicina generale, la strutturazione dell’emergenza sanitaria con il solo rapporto di dipendenza, la possibilità per i medici precari senza specializzazione di poter accedere ai concorsi e l’accesso alle graduatorie regionali per la medicina generale per i medici iscritti alla Facoltà di Medicina prima del 1991.
La FPCGIL Medici e la FPCGIL hanno pertanto inviato oggi a tutti i componenti della Commissione Affari Sociali della Camera le proprie valutazioni e diverse proposte di modifica – anche in considerazione della scadenza del 22 settembre per la presentazione degli emendamenti – ed invitano i cittadini, i medici e tutti gli operatori sanitari, le forze politiche sensibili, a battersi insieme al sindacato per cambiare questo testo che peggiora la qualità dell’assistenza e del lavoro nella sanità pubblica.
Roma, 1 settembre 2009