Il Parlamento ha definitivamente approvato il disegno di legge che abroga l’articolo 1 septies della legge 27/07 “Equipollenza del diploma di laurea in scienza motorie al diploma di laurea in fisioterapia”.
Si pone così fine ad una questione annosa che, di fatto, metteva seriamente a rischio non solo le giuste rivendicazioni ed aspettative della professione del fisioterapista, ma anche la qualità e l’adeguatezza delle prestazioni ai cittadini.
Sarebbe stato preferibile, invero, un semplice ripristino della normativa antecedente alla legge 27 e non, come è stato, un rinvio ad ulteriori interventi legislativi per ciò che attiene la laurea in fisioterapia: in sintesi ci soddisfa l’abrogazione dell’articolo 1 septies, un po’ meno la confusione che può ingenerare il rinvio contenuto nella legge approvata soprattutto rispetto ai percorsi universitari di riconoscimento della laurea in Fisioterapia per i laureandi in scienze motorie (eventuale riconoscimento di crediti/debiti formativi ecc).
Con questa approvazione, fatte salve le questioni generali di criticità entro le quali si muove l’intero mondo delle professioni sanitarie, compresa quella importante dei fisioterapisti (carenza di organico, blocco del turn-over, blocco della contrattazione collettiva e delle risorse legate al riconoscimento delle attività, ecc. ecc.), si ritorna, sul tema, ad una situazione di “normalità”: i fisioterapisti dentro il sistema delle professioni del servizio sanitario nazionale con il loro ordinamento, i laureati in scienze motorie dentro i percorsi formativi e/o professionali tipici delle scienze motorie.
Un percorso che Cgil, Cisl, Uil hanno sostenuto e condiviso in maniera determinata e, soprattutto, unitaria e paritaria, con tutte le associazioni professionali. Il tentativo di qualcuno di arrogare o arrogarsi un particolare merito in questa vicenda è semplicemente penoso e, aggiungiamo, anche dannoso per la stessa professione dei fisioterapisti.
Ma tant’è.
Per la Fp Cgil Nazionale Fabrizio Rossetti
Roma, 6 Aprile 2011