Enac: Lettere al Direttore Generale

18 Luglio 2011

Lettere al Direttore Generale

 
 
Roma 04 maggio 2010

Al DIRETTORE GENERALE
e p.c. Al PERSONALE DELL’ENAC

Alle OO.SS. FIT-CISL, UIL-TRASPORTI, UILPA, SDL, USPPI

 

Egregio Direttore Generale,
l’8 aprile di questo anno è stata avviata la nuova riorganizzazione dell’ENTE, che ha visto oltre la riduzione delle posizioni organizzative, in attuazione delle direttive del “Decreto Brunetta”, anche l’ennesima ridistribuzione di competenze e funzioni delle varie direzioni (centrali e non), e la conseguente ricollocazione del personale nelle nuove e vecchie strutture.
E’ evidente e comprensibile che dopo una prima fase di avvio l’Ente debba cercare, limitatamente alle modifiche apportate, di rimodulare la propria organizzazione anche attraverso l’individuazione delle risorse umane e professionali necessarie allo svolgimento dei compiti istituzionali attribuitegli.
Altrettanto logico attendersi che questo percorso non sia che la prosecuzione di un cammino indicato dai C.C.N.L. sottoscritti, contratti che hanno tracciato le linee per arrivare a sviluppare e valorizzare tutte le professionalità (vecchie e nuove) presenti in Enac, puntando molto sulla specializzazione e sulla certificazione delle competenze professionali.
Ma sappiamo anche che nel corso di questi anni, e come CGIL lo abbiamo più volte denunciato, la gestione delle risorse umane e delle professionalità in Enac ha avuto momenti di “confusione”, che hanno visto l’impiego disinvolto del personale di un’area in mansioni proprie di un’altra e viceversa, alimentando talvolta situazioni di conflitto tra i lavoratori e mettendo il sindacato in gravi difficoltà nel far valere regole e diritti sanciti dal CCNL a tutela degli stessi.
Anche per questo, pur con le riserve espresse nei vari momenti di confronto avuti, credevamo che la riorganizzazione fosse il momento adatto per recuperare e superare tali situazioni di conflitto.
Purtroppo dobbiamo registrare segnali preoccupanti di una volontà opposta; ci riferiamo in particolare ad azioni intraprese da alcuni dirigenti di Enac in materia di organizzazione del lavoro; riconfermandosi nel ruolo di apripista questi dirigenti anticipano le linee sulle quali l’Ente si muoverà nell’utilizzo del personale, fuori da ogni logica di un costruttivo confronto tra le parti.
In particolare ci riferiamo alle due disposizioni organizzative del Direttore di Venezia; raccogliendo le direttive generali uscite dalla riunione dei Direttori di aeroporto convocata a Palermo dalla DCCA, egli dà incarico a un gruppo interno alla D.A. di rivisitare i carichi di lavoro del personale (delle area T.A. ed Operativa) e la ridistribuzione delle competenze su indicazioni “metodologiche” da lui suggerite che portano ad una ipotesi conclusiva alquanto preoccupante: “considerare sotto un’unica categoria il Personale Amministrativo ed Operativo”, in una logica dove tutti fanno di tutto.
Come dire: abbiamo scherzato, tre Contratti Nazionali gettati al vento!
L’iniziativa del Direttore di Venezia evidenzia inoltre la scarsa conoscenza da parte della dirigenza di Enac dei contratti in vigore, che dovrebbero essere per il Dirigente lo strumento essenziale per una gestione corretta delle relazioni con il personale e con le rappresentanze sindacali. Infatti in uno dei documenti sopraindicati, viene citato l’art. 51 del CCNL 1998-2001 che però, insieme agli art. 52,53,54, e 60, è stato disapplicato dal CCNL successivo (2002-2005), che ha modificato parzialmente il sistema di classificazione del personale. E certo non lo ha modificato a caso!
La nostra convinzione è che le pesanti ripercussioni sull’organizzazione del lavoro che la cosiddetta “riforma” della P.A. ha prodotto le si voglia far pagare ulteriormente al personale.
I tagli al salario accessorio, il blocco delle assunzioni e la relativa mancanza di turn over, la diminuzione degli organici legati ai numerosi pensionamenti stanno portando verso un lento blocco in tutte le attività dell’Ente, e sicuramente la strada per risolvere anche parzialmente tale situazione non è quella di caricare ulteriormente il personale in servizio ridistribuendo su di esso nuovi carichi di lavoro: a costo zero sia dal punto di vista professionale che da quello economico.
In altre parole: più lavoro per tutti, con meno soldi e con meno personale!
La necessità e l’urgenza di aprire un tavolo di confronto con il sindacato su queste problematiche non possono più essere procrastinate. Le chiediamo pertanto di convocare un incontro con tutte le OO.SS. nei tempi più rapidi.
 

LA FPCGIL ENAC

 
 
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