Firenze, 01.10.2008
Prot. n° 2622/08
Al Commissario del Comitato Locale CRI
di Certaldo Sig.ra Liliana Borselli
e p.c. Al Direttore Regionale CRI Toscana
Dott. Morano
Al Capo Dipartimento CRI
Risorse Umane e Organizzazione
Dott. Niglio
Al Coordinatore Nazionale FP CGIL
Pietro Cocco
Alla Responsabile FP CGIL Nazionale
Francesca De Ruggeriis
Oggetto: Risposta del Comitato Locale Cri di Certaldo su cessazione convenzione trasporto disabili.
La FP CGIL Firenze ha appreso, tramite il proprio sito nazionale, il contenuto della risposta della S.V. alla nota con cui il Capo Dipartimento Dott. Niglio chiedeva al Comitato CRI di Certaldo notizie in merito alla cessazione della convenzione in oggetto.
La ricostruzione che la S.V. ha fatto nella nota è tuttavia carente di dati essenziali, quali ad esempio quelli relativi alle singole voci di spesa legate alla convenzione: la carenza di tali dati rende quindi l’affermazione “la convenzione è parsa subito altamente penalizzante” non un dato oggettivo, ma una dichiarazione unilaterale.
Sin dall’autunno del 2006 la nostra O.S. ha ripetutamente richiesto – prima al Presidente del Comitato Locale e poi al Direttore Regionale – la produzione del bilancio della sede, al fine di verificare l’entità della perdita e la corretta attribuzione di essa alla convenzione trasporto disabili, piuttosto che ad altre situazioni pregresse. Tale richiesta non è mai stata accolta. Quindi resta vivo in noi il dubbio che tale convenzione abbia effettivamente “contribuito notevolmente ad incrementare la perdita di una già precaria situazione economica”.
Inoltre, le attività di trasporto per terapie, che avrebbero penalizzato ulteriormente il Comitato di Certaldo in quanto ricomprese nella convenzione trasporto disabili, sono state spesso effettuate dal personale a tempo determinato in orario straordinario, mai retribuito dalla C.R.I. Quindi tale attività difficilmente appare aver gravato economicamente sul bilancio del Comitato.
Quanto alla dismissione della convenzione per mancata disponibilità della ASL 11 di Empoli a rivedere il compenso connesso, non abbiamo elementi per mettere in dubbio quanto affermato dalla S.V.: tuttavia alcuni atti a Lei riconducibili dimostrano inequivocabilmente lo scarso impegno profuso per tentare di recuperare la situazione. Sin dalla primavera del 2008 la S.V. ha manifestato l’intenzione di rescindere unilateralmente la convenzione, dichiarando alla ASL che la C.R.I. non era più interessata a svolgere il servizio. Ad agosto 2008 ha comunicato che, dovendo concedere le ferie al personale dipendente (cosa che poteva tranquillamente essere fatta nei mesi precedenti), avrebbe cessato il servizio al 01.09.08 anziché al 30.09.08, con evidenti gravi ripercussioni sulla continuità del servizio verso l’utenza.
Inoltre la serafica tranquillità con cui la S.V. asserisce che non vi sono problemi rispetto alla ricollocazione del personale si scontra con due realtà :
1) il personale a tempo determinato legato a tale convenzione ha maturato a giugno 2008 il requisito alla stabilizzazione ed oggi, in prossimità della pubblicazione della graduatoria nazionale, si trova fuori dalla C.R.I. senza che sia stato messo in campo alcuno sforzo per mantenerlo in servizio nell’Ente, magari in altra attività;
2) l’inserimento in altro luogo di lavoro non ha beneficiato di alcun automatismo, in quanto la convenzione è passata ad altro soggetto erogatore non per appalto (che avrebbe consentito di attivare la prevista garanzia del C.C. per il trasferimento del personale), ma per affidamento diretto.
A questo proposito si sottolinea che la ricollocazione del personale è avvenuta solo grazie all’intervento della CGIL a vari livelli (Categoria, Camera del Lavoro, Regionale) e alla sensibilità dimostrata dagli Enti Locali, dalla Società della Salute, dalla ASL 11 e non ultimo dal nuovo soggetto erogatore.
Non solo. Quando la S.V. afferma che “i lavoratori non avrebbero avuto difficoltà …ad essere traghettati al nuovo datore di lavoro” pare ignorare che la ricollocazione del personale ha comportato il passaggio ad altro CCNL di riferimento, con conseguenze economiche evidenti, sanabili solo grazie alla disponibilità di entrambe le parti coinvolte ad incrementare l’orario lavorativo.
Minori certezze nelle affermazioni e un maggior impegno della S.V. a un confronto finalizzato alla ricerca di soluzioni dei problemi gestionali avrebbero portato, forse, a un diverso epilogo. Ma l’insofferenza con cui si è guardato alla presunta “intrusione” del sindacato in una realtà che è (e lo sottolineiamo con forza) una realtà di lavoro pubblico finanziata da risorse dello Stato e ancora meglio dei contribuenti italiani ha precluso alla nostra azione qualsiasi possibilità di riuscita.
Distinti saluti.
FP CGIL Firenze – Funzioni Centrali
Giulietta Oberosler