C O M U N I C A T O
Il sistema giustizia risulta da tempo essere in grave difficoltà a causa di problematiche e criticità che, più volte evidenziate dalle OO.SS., non hanno trovato soluzione di sorta determinando ad oggi il grave rischio di una vera e propria paralisi istituzionale che interessa il funzionamento della giustizia nelle sue diverse articolazioni dagli uffici giudiziari alla gestione delle carceri.
La situazione sta evidenziando picchi di drammaticità determinati da interventi legislativi demagogici e populisti che per nulla rispondono alle esigenze necessarie al buon funzionamento del servizio.
Interventi che stanno smantellando il sistema dei diritti e delle garanzie di cittadinanza le cui fondamenta sono nel dettato costituzionale : da un lato si nega al cittadino il suo diritto costituzionale alla giustizia e dall’altro si vanifica il principio costituzionale che sancisce il carattere rieducativo della pena.
Un vero attentato alla costituzione e all’intero sistema giustizia, ai valori di una società democratica.
L’importante ed indiscriminato taglio alle risorse ad opera del governo ha finito di impoverire le inadeguate dotazioni organiche in un contesto già particolarmente provato, decurtazioni che impediscono serie riforme strutturali e ammodernamento dei servizi rendendo mortificante , difficile se non addirittura impossibile l’espletamento dei compiti istituzionali.
Alla inadeguatezza ed alla incapacità progettuale di riformare e riqualificare il servizio della giustizia nella sua complessità, perché si rafforzino i valori e i diritti costituzionali nonché la dignità dei lavoratori del settore, si aggiunge la recente ultima beffa , la firma dell’ipotesi di accordo del contratto integrativo ad opera dell’amministrazione della giustizia e delle OO.SS. minoritarie (CISL ed UNSA- SAG) .
Un accordo che sancisce il nuovo ordinamento professionale dei lavoratori giudiziari, penitenziari, della giustizia minorile e degli archivi notarili delineandone una visione approssimativa , disarmonica ed in alcuni tratti inadeguata in quanto mirata più che alla valorizzazione e progressione professionale del personale alla sua omogeneizzazione.
In tal senso crediamo che particolarmente penalizzati siano stati i lavoratori giudiziari che contrariamente a quelli degli altri dipartimenti della giustizia, non avendo avuto l’opportunità di partecipare ai percorsi di riqualificazione, si trovano con tale scellerato atto a subire l’ulteriore mortificazione professionale.
Per queste ragioni, le scriventi OO.SS. rappresentanti i lavoratori Penitenziari, della Giustizia Minorile e degli Archivi Notarili riconoscono e condividono le ragioni dello sciopero indetto dai lavoratori giudiziari il 5 febbraio p.v.
E, a sostegno della vertenza che, per quanto enunciato, coinvolge tutte le componenti professionali della giustizia, FpCgil, UIL–PA, FLP ed RdB-cub indicono iniziative e/o assemblee dei lavoratori volte a rappresentare il proprio disappunto riguardo la questione e manifestano la loro solidarietà attiva ai lavoratori giudiziari partecipando, laddove possibile, alle diverse iniziative dagli stessi messe in campo.
Roma, 26.01.2010
FP CGIL UIL PApenit. FLP RdB
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