Contratto Sanità: conclusione positiva e soddisfacente.
Ora, su medici e dirigenti, evitare scelte rischiose per la qualità del servizio
Esprimiamo soddisfazione per la definitiva sottoscrizione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i 550.000 operatori della sanità pubblica.
Ora si devono determinare al più presto le condizioni affinché si possa aprire la trattativa per il secondo biennio economico e per la trattazione delle questioni normative ed ordinamentali non affrontate in questa fase.
La chiusura del contratto del Comparto sanità impone un’accelerazione sui tavoli di confronto rimasti aperti, Medici-Veterinari e Dirigenza Sanitaria. Un’accelerazione che, però, non può costringere nessuno a perdere di vista uno dei più importanti obiettivi affidati alla contrattazione collettiva: la qualità del servizio reso ai cittadini.
Le Regioni evitino di dare ascolto e di sostenere le richieste delle corporazioni sull’orario di lavoro e sul diritto al riposo.
Sarebbe insostenibile un contratto che, derogando ai principi definiti dalla legge, prevede che un medico possa permanere al lavoro fino a 17 ore al giorno.
Troppi rischi per la salute dei cittadini.
Si ritorni, quindi, velocemente a parlare di questi argomenti in termini di ragionevolezza e, soprattutto, evitando scelte che non tengono conto dell’impatto negativo che avrebbero sulla qualità complessiva dell’intervento sanitario.
Solo così potremmo raggiungere un risultato non solo positivo, ma organico e coerente con le scelte già operate nel contratto definitivamente sottoscritto oggi per gli operatori della sanità pubblica.
FP CGIL Carlo Podda – CISL FP Rino Tarelli – UIL FPL Carlo Fiordaliso
Roma, 9 Aprile 2008